Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2024 by Redazione
Condanna dei Ministeri della Difesa e dell’Interno per la morte di un militare per cancro all’amianto
Il Tribunale di Parma ha emesso una sentenza che condanna i Ministeri della Difesa e dell’Interno per la morte di un militare a causa di un raro tipo di cancro, il mesotelioma pleurico epiteliomorfo, causato dall’esposizione all’amianto durante il suo servizio nell’Esercito. Il militare, originario di Arquà Polesine e residente a Sissa Trecasali, nel Parmense, è deceduto il 23 maggio 2018. L’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) ha reso noto questo verdetto.
Esposizione all’amianto senza protezione
Il militare, che era un meccanico specializzato anfibista e si occupava della manutenzione e guida dei carri anfibi, è stato esposto all’amianto senza l’uso di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale. Questa esposizione all’amianto è avvenuta anche nei locali in cui svolgeva la sua attività quotidiana. La relazione del medico legale e gli accertamenti dei periti hanno confermato queste circostanze.
Condanna e benefici per la vedova
Il ministero dell’Interno è stato condannato a riconoscere il militare come vittima del dovere, mentre entrambi i Ministeri della Difesa e dell’Interno sono stati condannati a liquidare alla vedova i benefici spettanti alle “vittime del terrorismo, del dovere ed equiparati e del servizio”. Tuttavia, i due figli del militare non hanno ottenuto il riconoscimento dei benefici. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, difende la vedova e afferma che le spetterà una speciale elargizione di circa 400mila euro, calcolata dall’Ona, oltre agli assegni vitalizi.
Questo caso mette in evidenza l’importanza di garantire la sicurezza e la protezione dei militari durante il loro servizio, soprattutto quando sono esposti a sostanze pericolose come l’amianto. È fondamentale che i Ministeri competenti adottino misure adeguate per prevenire tali esposizioni e proteggere la salute dei militari.