Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Milizie filo-iraniane attaccano base americana in Iraq
Le milizie filo-iraniane della Resistenza Islamica in Iraq hanno annunciato un attacco contro le forze americane schierate nella base irachena di Harir, nella provincia di Erbil, nel nord del paese. Questo avviene poche ore dopo i bombardamenti dell’esercito americano contro postazioni di gruppi legati all’Iran in Siria e in Iraq.
Secondo l’agenzia curdoirachena Rudaw, i combattenti della Resistenza islamica in Iraq hanno attaccato la base di occupazione statunitense di Harir a Erbil con droni. Tuttavia, due fonti “di alto rango” citate dalla stessa agenzia hanno assicurato che al momento non è stato segnalato alcun attacco e che la situazione nella base è tranquilla.
Situazione in attesa di conferma
Nonostante l’annuncio dell’attacco da parte delle milizie filo-iraniane, le autorità del Kurdistan iracheno non hanno ancora confermato la veridicità di quanto riportato. La provincia di Erbil, dove si trova la base di Harir, rilascerà un comunicato sulla situazione nella zona nelle prossime ore.
La tensione tra gli Stati Uniti e le milizie filo-iraniane in Iraq è aumentata negli ultimi mesi, con una serie di attacchi e rappresaglie da entrambe le parti. Gli Stati Uniti hanno accusato le milizie di essere responsabili di attacchi con razzi contro le basi americane in Iraq, mentre le milizie hanno denunciato gli attacchi americani come un’aggressione contro la sovranità dell’Iraq.
Contesto di violenza crescente
L’attacco annunciato dalle milizie filo-iraniane arriva in un contesto di crescente violenza nella regione. Gli Stati Uniti hanno condotto raid aerei contro postazioni di gruppi legati all’Iran in Siria e in Iraq, in risposta agli attacchi con razzi contro le basi americane.
Secondo l’agenzia Rudaw, l’attacco delle milizie filo-iraniane è una risposta ai “massacri dell’entità sionista contro il nostro popolo a Gaza”. Tuttavia, al momento non ci sono conferme sulla veridicità di questo claim.
La situazione in Iraq e Siria rimane quindi incerta, con le autorità locali che stanno monitorando da vicino gli sviluppi e rilasceranno ulteriori comunicati nelle prossime ore.