Ultimo aggiornamento il 7 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Un’inquietante scoperta è stata fatta questa mattina negli uffici della Provincia autonoma di Trento, in piazza Dante. Una busta, indirizzata al presidente Maurizio Fugatti, contenente un bossolo di scacciacani e un biglietto di minacce scritto in stampatello è stata consegnata al destinatario.
“Farai la fine dell’orso M90, sappiamo dove trovarti, e anche se ti nascondi ti troveremo ovunque. Stai attento la vendetta è un piatto che va servito freddo”, recitava il messaggio contenuto nella lettera. La firma, “Animal right militya’”, lascia intendere un chiaro riferimento alla gestione dell’orso in Trentino.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della Digos, che hanno avviato gli accertamenti del caso. La tensione è palpabile, ma al momento non sono stati resi noti ulteriori dettagli sull’indagine in corso.
Questo non è il primo episodio di minacce rivolte al presidente Fugatti. Nel maggio dello scorso anno, un’altra busta contenente un proiettile era stata indirizzata a lui e trovata da un impiegato del centro di smistamento postale di Gardolo, a Trento nord. In seguito a questi eventi, Fugatti era stato messo sotto scorta nel 2021 per le minacce ricevute in seguito ad alcuni provvedimenti adottati per la gestione degli orsi.
La gestione dell’orso in Trentino: un’annosa questione al centro delle minacce al presidente Fugatti
La gestione degli orsi in Trentino è un tema controverso e spinoso, che negli ultimi anni ha suscitato numerose polemiche e divisioni. Da una parte, gli ambientalisti e gli animalisti che si battono per la tutela di questi animali e per la loro libera circolazione sul territorio; dall’altra, coloro che chiedono misure più severe per limitare la presenza degli orsi e garantire la sicurezza dei cittadini.
Il presidente Fugatti si è più volte espresso a favore di una gestione più rigida degli orsi, adottando provvedimenti che hanno suscitato non poche critiche da parte degli animalisti. Tra questi, la cattura e il trasferimento in altre aree di alcuni esemplari ritenuti pericolosi per l’incolumità delle persone.
Proprio in relazione a questi provvedimenti, Fugatti aveva ricevuto minacce in passato, che lo avevano costretto a vivere sotto scorta per un certo periodo. La situazione sembrava essersi calmata, ma l’episodio di oggi dimostra come la questione sia ancora aperta e come ci siano persone disposte a ricorrere a gesti estremi per far valere le proprie ragioni.
La gestione degli orsi in Trentino rimane quindi un tema delicato e complesso, che richiede un’attenta valutazione delle diverse esigenze in gioco e la ricerca di soluzioni condivise e sostenibili. La sicurezza delle persone e la tutela degli animali devono essere garantite, ma questo non può avvenire a discapito dell’una o dell’altra.
‘auspicio è che si possa trovare una soluzione equilibrata e condivisa, che tenga conto delle diverse istanze e che permetta di superare le divisioni e le tensioni che si sono create intorno a questa questione. Solo così sarà possibile garantire la convivenza pacifica tra uomini e orsi in Trentino.