Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2024 by Redazione
Il convegno “La via Appia tra patrimonio dell’Unesco e turismo lento“, tenutosi a Monte San Biagio, ha rappresentato un’importante opportunità di confronto tra i rappresentanti delle istituzioni regionali. L’evento ha messo in luce le potenzialità di sviluppo territoriale legate alla valorizzazione della storica “Regina Viarum”, celebrando il riconoscimento della Via Appia come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. L’incontro ha sottolineato l’importanza di un’adeguata pianificazione territoriale per sfruttare appieno il potenziale turistico della regione.
L’importanza storica della Via Appia
La Via Appia, inaugurata nel 312 a.C., è una delle più antiche e importanti strade romane. Essa ha rappresentato un progresso sia in termini di ingegneria che di giurisprudenza, configurandosi come una “via publica“, capace di collegare Roma con altre città dell’Impero. L’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli ha evidenziato come questa arteria storica non solo abbia segnato un’epoca, ma continui a essere un simbolo di identità e continuità per i territori attraversati. L’inserimento della Via Appia nel patrimonio dell’Unesco è visto come un risultato essenziale, volto a valorizzare la storia e la cultura locale, incoraggiando una rinnovata attenzione per il turismo culturale.
Nel corso del convegno, diversi esperti hanno analizzato il valore della Via Appia dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico. La sua adozione da parte dell’Unesco non solo accresce la sua visibilità internazionale, ma offre anche nuove opportunità per lo sviluppo di iniziative turistiche integrate, che rendano onore a questo raro esempio di ingegneria antica. Inoltre, la preservazione della Via Appia è vista come un dovere delle istituzioni, affinché le generazioni future possano apprezzare la sua bellezza e significato.
Sfide e opportunità per il turismo lento
Durante il convegno, è emerso chiaramente che il potenziale turistico della Via Appia non può essere sfruttato senza una pianificazione adeguata delle strutture ricettive. Ciacciarelli ha sottolineato l’importanza di un approccio che unisca sviluppo turistico e una pianificazione territoriale consapevole. La crescita del turismo lento, che predilige esperienze di viaggio più sostenibili e immerse nella natura, offre una grande opportunità per rivitalizzare le aree lungo la Via Appia.
Le attuali problematiche territoriali e urbanistiche, inclusi l’inadeguatezza delle infrastrutture e la scarsità di servizi, rappresentano sfide che devono essere affrontate con urgenza. Per questo motivo, il lavoro di ricognizione delle varianti ‘camping’ e delle strutture ricettive esistenti è fondamentale. Ciacciarelli ha annunciato un programma per coordinare gli sforzi di valorizzazione, includendo comuni che non hanno ancora avviato i necessari iter burocratici. Tali iniziative mirano a costruire una rete di ospitalità che supporti un turismo più sostenibile e coerente con le bellezze naturali e storiche del territorio.
Collaborazioni istituzionali per la valorizzazione
Il convegno di Monte San Biagio ha messo in evidenza il ruolo cruciale delle collaborazioni tra le varie istituzioni per garantire lo sviluppo e la valorizzazione della Via Appia. Grazie all’impegno del Vicesindaco Arcangelo Di Cola, l’evento ha però rappresentato anche un’opportunità per rafforzare legami tra gli attori del territorio, stimolando un dialogo costruttivo e propositivo.
La sinergia tra enti pubblici e privati è considerata fondamentale per trasformare le idee in azioni concrete. Ciacciarelli ha espresso apprezzamento per l’iniziativa di organizzare un dibattito aperto e inclusivo, in cui ogni partecipante poteva portare il proprio contributo e le proprie idee. Solo attraverso un approccio collaborativo sarà possibile affrontare le sfide poste dal turismo contemporaneo e garantire non solo la valorizzazione della Via Appia, ma anche la conservazione della sua immensa eredità culturale per le future generazioni.