Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 by Giordana Bellante
La tragica scomparsa di Candido Montini, ex vicesindaco di Garzeno e commerciante locale, continua a lasciare interrogativi irrisolti. Trovato senza vita nella sua abitazione a Catasco, sui monti dell’Alto lago di Como, Montini presenta segni evidenti di violenza. Le autorità indagano su un caso che sembra oscillare tra il furto sfociato in violenza e un conflitto personale più profondo.
La scoperta del cadavere
Circostanze incerte e primo allerta
La mattina di ieri, un conoscente ha fatto una scoperta inquietante: il corpo di Candido Montini, 76 anni, è stato trovato all’interno della sua abitazione, a pochi passi dal negozio di alimentari che gestiva a Catasco. L’anziano era stato visto per l’ultima volta martedì sera, intorno alle 20 o 21. La scomparsa del fornaio, che si era recato a portare il pane al negozio e ha trovato l’emporio chiuso, ha suscitato preoccupazione tra i residenti.
L’accesso all’appartamento è stato possibile grazie alla porta d’ingresso, aperta, che ha permesso al conoscente di entrare e scoprire il cadavere. Inizialmente, non si pensava a un omicidio, ma una successiva analisi dell’anatomopatologo ha confermato il sospetto di violenza, chiarendo che Montini era stato colpito con più coltellate, quella fatale alla gola. Le tempistiche di morte suggeriscono che l’omicidio sia avvenuto circa 12 ore prima della scoperta del corpo.
Analisi della scena del crimine
La scena del crimine ha rivelato ulteriori dettagli significativi. Nonostante la violenza perpetrata, gli oggetti di valore presenti in casa non risultano mancanti. Il portafogli dell’uomo è stato trovato all’esterno, vuoto, e potrebbe essere stato abbandonato dall’assassino durante la fuga. Tuttavia, il denaro contante trovato addosso a Montini non è stato toccato, rendendo poco plausibile un’aggressione a scopo di rapina. Questo comportamento suggerisce che l’omicidio potrebbe essere il risultato di un tentativo di furto andato male o di una disputa che è degenerata in violenza.
Il profilo di Candido Montini
Vita e carriera
Candido Montini era una figura rispettata nella comunità di Garzeno. Vedovo e padre di due figli, era noto per il suo carattere tranquillo e per il suo attaccamento al lavoro. Nonostante avesse raggiunto l’età pensionabile, Montini aveva continuato a gestire il suo negozio di alimentari, che era un punto di riferimento per gli abitanti locali. La sua carriera includeva anche un ruolo di rilievo come consigliere comunale e vicesindaco negli anni Ottanta. Queste esperienze lo avevano reso una persona conosciuta e apprezzata nel suo contesto sociale.
Descrizione e reazioni della comunità
Il sindaco di Garzeno, Eros Robba, ha descritto Montini come un “nonno amorevole e negoziante prezioso”, sottolineando l’assenza di conflitti o rancori nella vita dell’ex vicesindaco, il che rende l’omicidio ancor più misterioso. Le dichiarazioni dei familiari, dei vicini e dei conoscenti hanno confermato l’immagine di un uomo pacato, benvoluto e rispettato. Non emerge alcuna evidenza che possa giustificare un’aggressione mirata o vendicativa, il che aggrava il mistero attorno alla sua morte.
Indagini e comunità colpita
Attività degli inquirenti
Le indagini sono attualmente condotte dai carabinieri, che stanno effettuando rilievi e prelievi sia nell’abitazione della vittima che nel suo negozio, alla ricerca di indizi utili. Gli inquirenti stanno anche esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, per cercare tracce di movimenti sospetti nelle ore precedenti al ritrovamento del corpo.
Tra mappatura e colloqui, gli investigatori non si limitano a interpellare i familiari. Figli, parenti, amici e vicini di casa sono tutti stati informati e interrogati, mentre il trantran quotidiano della vita della comunità viene interrotto da questa tragedia.
Il contesto sociale di Catasco
Catasco, un luogo caratterizzato da tranquillità e una forte coesione sociale, si presenta quindi come un contesto improbabile per un delitto di questa gravità. La comunità è composta principalmente da famiglie che lavorano come frontalieri in Svizzera, e dunque il clima è generalmente sereno e di reciproco rispetto. Tuttavia, il passato di Catasco porta alla luce sporadici eventi di violenza: nel 2006 e nel 1995 si erano già registrati crimini violenti, che avevano scosso l’opinione pubblica e creato ansia tra i residenti.
Sebbene questo evento aggiunga un ulteriore pesante fardello al peso della storia della comunità, è importante perseguire la verità e capire le cause alla base di un omicidio che continua a colpire l’immaginario collettivo con il suo alone di mistero.