Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2024 by Redazione
Morto Sir Roy Calne, pioniere del trapianto di organi
Il chirurgo britannico Sir Roy Calne, noto per essere stato uno dei pionieri del trapianto di organi a livello mondiale, è morto all’età di 93 anni a Cambridge. La sua morte è stata causata da un’insufficienza cardiaca. Calne è stato il primo a guidare un intervento di trapianto di fegato in Europa nel 1968, presso l’Addenbrooke’s Hospital di Cambridge.
Un padre straordinario e un pioniere della medicina
Il figlio di Sir Roy Calne, Russell, ha descritto suo padre come “una persona incredibile da avere come padre”. Ha aggiunto che era un personaggio straordinario e un padre meraviglioso per i suoi sei figli. Russell ha sottolineato il grande orgoglio che lui e i suoi fratelli provavano per suo padre e per le sue incredibili realizzazioni nel campo della medicina.
Un pioniere del trapianto di organi
Nato nel 1930 a Richmond, nel Surrey, Calne ha studiato medicina presso la Guy’s Hospital Medical School, laureandosi nel 1953. Successivamente, ha ottenuto il Master of Science all’Università di Cambridge. Nel corso della sua carriera, ha sperimentato i trapianti renali nei cani utilizzando farmaci immunosoppressori per contrastare la reazione immunitaria dell’organismo.
Dopo aver ottenuto risultati incoraggianti, Calne ha collaborato con altri ricercatori presso la Harvard Medical School e il Peter Bent Brigham Hospital di Boston per sviluppare nuovi immunosoppressori. Tornato in Inghilterra, è diventato professore di chirurgia all’Università di Cambridge. Nel corso degli anni, ha contribuito allo sviluppo delle tecniche di trapianto di rene, fegato, pancreas e intestino nel Regno Unito. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per i suoi contributi alla medicina, tra cui il prestigioso Albert Lasker Prize for Clinical Medical Research nel 2012.
La morte di Sir Roy Calne rappresenta una grande perdita per la comunità medica e scientifica. Il suo lavoro pionieristico nel campo dei trapianti di organi ha salvato molte vite e ha aperto la strada a nuove possibilità nel campo della medicina. Il suo lascito vivrà attraverso le generazioni di medici e pazienti che beneficeranno dei suoi contributi.