Naomi Campbell esclusa dalle associazioni benefiche per abuso di fondi, la Charity Commission chiude l’inchiesta

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Naomi Campbell esclusa dalle associazioni benefiche per abuso di fondi, la Charity Commission chiude l'inchiesta - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 by Giordana Bellante

La notizia dell’esclusione di Naomi Campbell dalle associazioni caritative britanniche ha suscitato grande clamore. L’ex supermodella, che ha rivestito un ruolo di primo piano nel fundraising di Fashion for Relief, è stata posta al bando dopo un’inchiesta approfondita sulla gestione dei fondi dell’ong. Tale inchiesta ha rivelato gravissime irregolarità nell’uso delle donazioni raccolte, destinate ufficialmente a scopi benefici.

L’inchiesta della Charity Commission

Analisi delle spese e malversazioni

L’inchiesta condotta dalla Charity Commission ha esaminato le finanze di Fashion for Relief in un arco temporale di sei anni, dal 2016 al 2022. Durante questo periodo, è emerso che una parte significativa dei fondi raccolti non è stata utilizzata per le finalità dichiarate. La Commissione ha segnalato malversazioni del denaro raccolto a scopi caritatevoli. Sono state identificate spese personali e ingiustificate, tra cui il pagamento di soggiorni in hotel a cinque stelle e costosi trattamenti in spa.

Le risorse sottratte alla causa benefica risultano essere state impiegate anche per il pagamento della sicurezza personale di Campbell e per piccole spese quotidiane come sigarette. Inoltre, è emerso che le somme sono state utilizzate per supportare attività private e interessi personali delle fiduciarie coinvolte, creando una grave violazione della fiducia del pubblico.

Sanzioni e decisioni della commissione

A seguito delle evidenze raccolte, la Charity Commission ha deciso di sospendere Naomi Campbell per cinque anni da qualsiasi attività in organizzazioni caritative nel Regno Unito. Anche le altre fiduciarie di Fashion for Relief, Bianka Hellmich e Veronica Chou, hanno subito analoghe sanzioni. Hellmich è stata sospesa per un periodo di nove anni, in seguito a ulteriori accuse di aver incassato remunerazioni per presunti servizi di consulenza, mentre Chou è stata esclusa per quattro anni.

Queste misure riflettono la serietà delle violazioni emerse dall’inchiesta e hanno avuto un impatto significativo non solo sulle carriere delle coinvolte, ma anche sulla reputazione delle organizzazioni benefiche nel loro complesso.

Recupero delle somme e responsabilità

Importo delle spese improprie

La Charity Commission ha attuato un rigoroso processo di recupero delle somme indebitamente spese, riuscendo a recuperare o ottenere il rimborso di circa 345.000 sterline. Inoltre, altri 98.000 sterline che erano in procinto di essere spese in modo improprio sono state bloccate, garantendo almeno un parziale risarcimento delle donazioni destinate a cause benefiche.

Impatto sulle associazioni caritative

Le gravi irregolarità che hanno coinvolto Fashion for Relief pongono interrogativi sul controllo delle organizzazioni benefiche e sul loro operato. L’incontrovertibile necessità di maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione dei fondi è diventato un tema cruciale, non solo per le associazioni in questione, ma per tutto il settore del terzo settore.

Le decisioni della Charity Commission fungono da monito per altre organizzazioni, evidenziando l’importanza di garantire che le donazioni vengano gestite in conformità con le norme e per il bene comune. La fiducia dei donatori, già minacciata dall’incidente, ora sarà difficile da ricostruire.

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