Ultimo aggiornamento il 27 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Crediti Superbonus utilizzati per compensare imposte – Quattro cedenti deceduti
‘inchiesta ha rivelato come i crediti, destinati ad essere usati per compensare le imposte, siano stati ceduti da persone decedute. Tra coloro che avevano ceduto i crediti, infatti, figurano quattro persone che, al momento della cessione, erano già decedute, alcune addirittura da circa un anno.
Controlli scattati in seguito all’avvio delle negoziazioni
controlli sono scattati in seguito all’avvio delle negoziazioni, risalenti a pochi mesi fa, marzo e aprile scorsi. crediti erano pronti a lasciare i cassetti fiscali delle società finite sotto la lente di ingrandimento degli investigatori per trasformarsi in compensazioni illecite di imposte e, quindi, per mancato introito di pari importo per l’Erario.
Lavori di riqualificazione energetica, ristrutturazione e adeguamento sismico mai eseguiti
lavori in questione, che non sono mai stati eseguiti, riguardavano riqualificazioni energetiche, ristrutturazioni e adeguamenti sismici. Le indagini hanno dimostrato come, nonostante i numerosi paletti normativi posti dal Governo per la fruizione dei crediti e le pochissime deroghe concesse, ci siano ancora soggetti disposti a tentare di avvantaggiarsi con espedienti illegali di vario tipo.
‘inchiesta dei finanzieri di Frattamaggiore e le società coinvolte
‘inchiesta, condotta dai finanzieri di Frattamaggiore e coordinata dal tenente colonnello Carmine Bellucci, ha preso le mosse da una società di Caivano che aveva negoziato 7 milioni di euro di crediti pur non avendo una consistenza aziendale compatibile con l’entità dei lavori di ristrutturazione che vantava di avere eseguito e che, invece, non erano mai stati realizzati.
Gli approfondimenti sui committenti dei lavori e le altre società coinvolte
Gli approfondimenti sui committenti dei lavori hanno portato alla luce altre sei società che avevano negoziato crediti tra gli altri anche dalle quattro persone decedute, che risultavano cedenti della società di Caivano. Attraverso gli approfondimenti sulle cessioni operate dalle persone risultate decedute è stato possibile individuare altre sei società che avevano incassato crediti inesistenti per un valore di 93 milioni di euro.
Una lotta continua contro le frodi fiscali
La maxi truffa sventata dalla Guardia di Finanza di Napoli rappresenta un importante successo nella lotta contro le frodi fiscali legate all’utilizzo illecito di crediti maturati con il Superbonus. Nonostante i numerosi paletti normativi posti dal Governo, la vigilanza e il controllo degli organi competenti rimangono fondamentali per evitare che tali tentativi di frode possano danneggiare l’Erario e, di conseguenza, i contribuenti onesti.