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Nasce I-BOT: il progetto europeo per microrobot impiantabili rivoluziona la medicina

Il panorama della medicina sta per essere trasformato da un progetto innovativo, I-BOT , sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Questo progetto, sponsorizzato dallo European Research Council e dotato di un finanziamento di 1,5 milioni di euro, avrà inizio ufficialmente nel gennaio 2025 per una durata di cinque anni. Si propone di realizzare la prima generazione di microrobot impiantabili capaci di navigare in modo controllato e non invasivo nel corpo umano, segnando una pietra miliare nel campo della microrobotica medica.

Il coordinamento del progetto e il profilo di Veronica Iacovacci

Un team di ricerca di eccellenza

Il progetto I-BOT sarà guidato da Veronica Iacovacci, un’eccellente ricercatrice all’interno dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. Laureata in Ingegneria biomedica presso l’Università di Pisa, Iacovacci ha poi conseguito il dottorato in BioRobotica nel 2017. La sua carriera ha incluso esperienze significative come Post Doctoral Fellow in istituzioni di prestigio, quali l’ETH di Zurigo e la Chinese University of Hong Kong. A conferma delle sue competenze, nel 2020 ha ricevuto una borsa di studio Marie Sklodowska-Curie per il progetto Mambo, dedicato allo sviluppo di microrobot magnetici per terapie localizzate nel corpo umano.

Una visione ambiziosa

Iacovacci ha condiviso l’importanza del finanziamento ERC dicendo: “Ricevere un ERC Starting Grant rappresenta un’opportunità unica di crescita professionale e scientifica.” Questo progetto ambizioso non si limita alla mera innovazione tecnologica, ma si propone anche di affrontare diverse sfide nel campo dei dispositivi medici e dell’interventistica non invasiva, con l’obiettivo di migliorare la vita di pazienti in tutto il mondo.

La storia della microrobotica medica

Un’idea nata dalla fantascienza

La microrobotica in medicina ha radici insolite; la sua ispirazione iniziale viene dall’immaginazione di Isaac Asimov, che nel 1966 pubblicò il romanzo ‘Fantastic Voyage’. La storia narra di un team di chirurghi miniaturizzati, imbarcati su un sottomarino, che navigano nel corpo di un paziente per salvarlo. Questa affascinante visione ha catturato l’immaginazione di molti scienziati, portando a significativi sviluppi nel campo della microrobotica medica.

Un percorso di ricerca

La ricerca nel campo si è focalizzata sullo sviluppo di sistemi per la somministrazione controllata di farmaci e terapie specifiche, con l’intento di migliorare l’efficacia dei trattamenti e ridurre gli effetti collaterali. Con il passare degli anni, vari gruppi di ricerca hanno fatto progressi nell’ingegnerizzazione di microrobot capaci di interagire direttamente con cellule e tessuti, unendo meccanismi biologici e ingegneria robotica.

Le ambizioni del progetto I-BOT

Obiettivi innovativi

Il progetto ERC I-BOT rappresenta un cambiamento di paradigma nella concezione dei microrobot impiantabili. Questi microrobot sono progettati non solo per il rilascio di farmaci, ma per eseguire procedure mediche strumentali, come suture, riparazioni tissutali e monitoraggi diagnostici a lungo termine. La capacità di operare in modo preciso e controllato avrà un impatto significativo sulla medicina moderna.

Tecnologie alla base del progetto

Per realizzare queste ambiziose applicazioni, I-BOT si basa sull’integrazione delle tecnologie degli ultrasuoni e dei campi magnetici. Questa combinazione consentirà ai microrobot di modificare la loro geometria e dimensione per adattarsi all’ambiente corporeo specifico in cui devono operare. Grazie a questi cambiamenti, i microrobot non solo saranno in grado di interagire con i tessuti circostanti, ma potranno anche fornire un contatto prolungato e stabile, garantendo quindi un intervento terapeutico efficace.

Applicazioni cliniche e casi studio

Durante il progetto, Iacovacci e il suo team analizzeranno vari casi studio che abbracciano diverse patologie, dalla cura delle ulcere nel tratto gastro-intestinale alla creazione di graft vascolari, fino allo sviluppo di sistemi per il monitoraggio di lesioni tumorali. Ogni applicazione sarà studiata attentamente per comprendere l’efficacia e le opportunità offerte dai microrobot nella pratica clinica.

Il progetto I-BOT promette di portare una nuova era nella microrobotica medica, trasformando radicalmente il modo in cui si affrontano le procedure invasive e migliorando in modo significativo la qualità della vita dei pazienti.

Redazione

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