Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2024 by Giordana Bellante
In un momento in cui la condivisione dei pasti rappresenta un importante aspetto della vita sociale, l’associazione Aisla, insieme a Slafood e i Centri clinici Nemo, ha lanciato l’iniziativa “Sapori. Legami. Autonomia”. Questo progetto ha l’obiettivo di garantire che le persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica possano continuare a godere dei sapori e della convivialità, anche in presenza di disfagia, una condizione comune tra questi pazienti. Attraverso una selezione di ricette specificamente pensate per rispondere alle esigenze di chi vive con questa malattia neurodegenerativa rara, l’iniziativa si propone di migliorare la qualità della vita e l’autonomia dei malati.
La disfagia: un ostacolo quotidiano per i malati di SLA
L’indagine sui pazienti SLA in Italia
Un recente studio condotto in Italia ha rivelato che il 75% dei pazienti affetti da SLA ha a che fare con la disfagia, ovvero con difficoltà nella deglutizione. Questa condizione non provoca solo sfide fisiche, ma influisce profondamente anche sulle dinamiche sociali e psicologiche dei pazienti. L’approfondimento ha mostrato che il 66% degli intervistati trova difficoltoso vivere l’esperienza del pasto, il che incide negativamente sia sulla loro voglia di mangiare in compagnia sia sul loro senso di appagamento.
L’impatto emotivo e sociale della disfagia
Ulteriori statistiche rivelano che oltre metà degli intervistati ha affermato che la difficoltà nella deglutizione mina la loro appetito e provoca una sensazione di stanchezza e di mancanza di energia. Inoltre, il 69% ha dichiarato che queste difficoltà influiscono negativamente sul loro stato emotivo, causando una generale perdita di ottimismo. Questi dati dimostrano quanto la disfagia sia un problema complesso, capace di compromettere non solo la salute fisica, ma anche il benessere psicologico dei pazienti con SLA.
L’importanza della convivialità: oltre il cibo
Riappropriarsi della tavola
Rossella Balsamo, Medical Affairs & Regulatory di Zambon Italia, ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide poste dalla disfagia con un approccio che consideri le esigenze psicosociali dei pazienti. “Cucinare e mangiare insieme rientrano tra le attività quotidiane che maggiormente possono favorire l’interazione sociale e il senso di appartenenza.” Durante i pasti, infatti, si creano legami e si condividono esperienze che rappresentano per molti un momento di grande gioia e positività.
Ricette pensate per tutti
Il progetto “Sapori. Legami. Autonomia” è pensato per ribaltare la percezione negativa legata alla disfagia. Le ricette proposte vanno oltre la necessità di nutrirsi; sono state create con l’intento di immaginare un’alimentazione che non solo sostenga il corpo, ma anche l’anima, permettendo ai pazienti di godere del piacere del cibo in compagnia senza vergogna. “L’iniziativa mira a reintrodurre momenti di gioia intorno al tavolo, contribuendo al miglioramento della qualità della vita.”
Collaborazione tra enti: unire forze per un obiettivo comune
Alleanze significative
Il progetto ha trovato risonanza grazie alla sinergia tra diversi enti: Aisla, Slafood e i Centri clinici Nemo. Questa cooperazione rappresenta non solo un valore aggiunto in termini di nutrizione, ma anche un’opportunità per rispondere in modo concreto e pragmatico ai bisogni dei pazienti SLA che vivono quotidianamente le difficoltà associate alla malattia.
Un impegno collettivo per il benessere
La stretta collaborazione con professionisti del settore e chef esperti non solo garantisce la creazione di ricette sicure e nutrienti, ma sottolinea anche l’importanza di considerare l’alimentazione come parte integrante della cura e del sostegno ai pazienti. “Il progetto è dunque un esempio di come unire competenze diverse possa portare a risultati significativi nella vita di chi affronta la SLA, restituendo un senso di normalità e convivialità.”