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Naufragio veliero Bayesian a Porticello: indagini su cause e responsabilità

Un tragico naufragio ha colpito la costa di Porticello, in provincia di Palermo, causando la morte di sette persone. La tragedia, definita “gravissima” dal procuratore capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, è al centro di un’inchiesta approfondita che mira a scoprire le cause del disastro. La Procura ha avviato indagini per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, mentre la comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi della vicenda.

tragica notte di naufragio

Il naufragio del veliero Bayesian si è verificato in una notte di incubo per i passeggeri e l’equipaggio. Alle 4:38, un razzo rosso lanciato in mare ha allertato la Guardia costiera, che è arrivata sul posto poco dopo il disastro. Tuttavia, all’arrivo, il veliero era già affondato, e molti passeggeri erano dispersi. Solo grazie all’intervento di un’altra imbarcazione, ancorata a circa 200 metri dal Bayesian, alcuni naufraghi sono stati soccorsi. Purtroppo, sette persone non ce l’hanno fatta e sono state trovate senza vita nelle ore successive al naufragio.

Il primo corpo recuperato è stato quello del cuoco Recaldo Thomas, un 37enne originario di Antigua. Le identità delle altre sei vittime sono di grande rilevanza, in quanto coinvolgono figure di spicco nel mondo degli affari. Tra i dispersi, anche il banchiere Jonathan Bloomer e sua moglie, oltre all’avvocato Chris Morvillo e consorte. La questione ha sollevato un interesse internazionale, accentuato dalla notorietà delle persone coinvolte.

indagine sulle cause e responsabilità

A seguito della tragedia, la Procura ha avviato un’inchiesta per valutare le cause del naufragio che ha portato alla morte di sette persone. La magistratura sta indagando per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, attualmente a carico di ignoti. Durante una conferenza stampa, il procuratore Cartosio ha spiegato che l’autopsia sulle vittime sarà eseguita a breve, ma ha avvertito che le indagini potrebbero evolversi rapidamente con l’acquisizione di nuovi elementi.

Sebbene non vi siano ancora indagati ufficiali, la Procura sottolinea l’importanza di recuperare il relitto del veliero per ottenere risposte chiare sui fatti. L’analisi del relitto, secondo il pm Raffaele Cammarano, potrebbe chiarire se i portelloni della barca erano aperti e se ciò abbia contribuito all’affondamento. Cammarano ha anche evidenziato che l’equipaggio è stato messo a fuoco per analizzare i loro comportamenti nella drammatica situazione.

La Procura non ha evidenziato pericoli di sorta nel recupero delle vittime, ma ogni aspetto delle indagini sarà valutato con attenzione per garantire una chiara comprensione di quanto accaduto.

operazioni di soccorso e recupero

In seguito al naufragio, le operazioni di soccorso sono state complesse. L’ammiraglio Raffaele Macauda, comandante della Capitaneria di porto di Palermo, ha confermato che, nonostante l’assenza di allerta meteo per burrasca, il veliero poteva navigare in sicurezza nella zona. Si è reso necessario un piano di recupero per riportare a galla il veliero affondato, a circa 50 metri di profondità. In collegamento con le autorità, la proprietà del Bayesian ha già dichiarato l’intenzione di riprendere l’imbarcazione.

La Guardia costiera ha fin dall’inizio assicurato che il dispositivo di soccorso era equivalente per tutte le imbarcazioni coinvolte, indipendentemente dal loro status. La professionalità mostrata nella risposta alle emergenze in mare è stata ribadita da Macauda, il quale ha confermato che i soccorsi non fanno distinzione tra le diverse categorie di imbarcazioni.

difficoltà nelle operazioni subacquee

Le operazioni di recupero sono state complicate dalle difficoltà ambientali e tecniche. Giuseppe Petrone, capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, ha descritto le immersioni eseguite come “non convenzionali”, a causa della profondità e delle condizioni di scarsa visibilità. Gli operatori hanno dovuto affrontare non solo la difficoltà di navigare in profondità, ma anche gli ostacoli rappresentati dagli arredi del veliero, che fluttuavano e complicavano le operazioni di salvataggio.

La sicurezza degli operatori è stata prioritaria, rendendo ogni operazione estremamente delicata. La coordinazione tra le varie forze operative ha richiesto massima attenzione per tutelare la vita dei soccorritori e degli eventuali dispersi.

Il dramma del veliero Bayesian ha aperto la strada a domande importanti sulla sicurezza in mare e sulle procedure di emergenza, mentre l’indagine continua a fare luce su quanto accaduto quella tragica notte.

Giordana Bellante

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