È un annuncio che ha fatto molto rumore, ma dietro al primo impianto di un chip di Neuralink nel cervello umano c’è molto di più. Secondo Silvestro Micera, professore di Bioelettronica e Ingegneria neurale, questa tecnologia è molto interessante e robusta. “Conosco il gruppo di bioingegneri che ci sta lavorando, sono bravi e seri. Quello che vogliono fare è tecnologicamente interessante perché ha alcuni vantaggi molto importanti rispetto ai precedenti sistemi”, afferma Micera.
L’idea di utilizzare interfacce impiantabili nel cervello per leggere il pensiero e controllare dispositivi non è nuova, ma la tecnologia di Neuralink è innovativa. Il primo vantaggio è il sistema di impianto basato su un robot, che permette di impiantare elettrodi meno invasivi in modo preciso. Inoltre, il numero di elettrodi passa da un centinaio a molte migliaia, consentendo un campionamento più ampio del cervello e l’estrazione di maggiori informazioni. Tuttavia, Micera sottolinea che bisognerà vedere se effettivamente si riesce a vincere la scommessa di controllare più cose e meglio.
Secondo Micera, nei prossimi mesi si potrà valutare se Neuralink ha vinto la scommessa iniziale. Nel complesso, il campo delle neurotecnologie e della neuroingegneria sta vivendo un momento molto fertile, e potrebbero esserci sempre più sistemi commerciali nel prossimo futuro. Neuralink ha dato una forte scossa al mercato, catalizzando l’attenzione e facilitando l’acquisizione di fondi. Inoltre, i competitor come Blackrock Neurotech e Synchron si stanno muovendo ancora più velocemente nello sviluppo di tecnologie simili.
Anche in Italia, il campo delle interfacce cervello-computer sta suscitando sempre più interesse. Silvestro Micera e Pietro Mortini hanno creato un laboratorio per potenziare queste attività, unendo l’aspetto ingegneristico del Sant’Anna alle potenzialità cliniche neurochirurgiche del San Raffaele. Attualmente, ci sono pazienti con elettrodi impiantati nel midollo spinale che stanno ottenendo risultati positivi. L’obiettivo è ampliare la tipologia di pazienti e impianti, collaborando con realtà come Neuralink per aiutare i pazienti. I primi candidati per beneficiare dei chip cerebrali di Neuralink sono persone con Sla o quadriplegie causate da lesioni del midollo spinale. In futuro, potrebbe essere possibile anche un’applicazione per l’ictus.
Questo annuncio di Neuralink rappresenta un importante passo avanti nel campo delle interfacce cervello-computer. La tecnologia innovativa e i vantaggi offerti potrebbero aprire nuove possibilità per i pazienti con gravi disabilità. Tuttavia, bisognerà attendere ulteriori sviluppi per valutare appieno l’efficacia e le potenzialità di questa tecnologia.
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