New York piange Charlie Moss, ideatore della celebre campagna "I love NY" e innovatore della pubblicità - Occhioche.it
New York ha recentemente perso una figura di spicco nel mondo della pubblicità: Charlie Moss, noto per la sua indimenticabile campagna “I love NY“, il cui cuore pulsante è rappresentato da un iconico cuore rosso. La sua creatività ha svolto un ruolo cruciale nel trasformare la città, un tempo derisa e considerata una “mela marcia“, in un magnete turistico di fama internazionale. Moss è deceduto all’età di 85 anni a Long Island, lasciando un’eredità che ha segnato epoche e trend.
Negli anni ’70, New York si trovava in un periodo di grave crisi. La città, una volta simbolo di opportunità e dinamismo, lottava con problemi sociali ed economici. Gli abitanti fuggivano verso aree suburbane più tranquille, lasciando dietro di sé strade segnate dalla povertà, dai senzatetto e dalla crescente criminalità. La spazzatura si accumulava lungo le strade, creando un ambiente insostenibile. Il contesto socio-economico era aggravato anche da tensioni razziali e una crisi finanziaria che attanagliava la metropoli.
In questo clima difficile, con il numero di turisti in caduta libera, Moss e il suo team lanciarono la campagna “I love NY” nel 1977. Questo slogan divenne simbolo di un tentativo di rinascita e speranza per la città. L’iniziativa si rivelò determinante nel rilanciare l’immagine di New York, tanto che nel giro di cinque anni il vice assessore al commercio William Doyle la descrisse come un “enorme successo” capace di generare oltre tre miliardi di dollari in indotto turistico. Questo risultato trasformò radicalmente la percezione di New York, rendendola nuovamente una meta desiderata per i viaggiatori.
All’interno della campagna “I love NY“, l’elemento visivo centrale, ovvero l’iconico cuore rosso, è stato progettato dal grafico Milton Glaser. La sua creazione è avvenuta in maniera casuale, durante un taxi ride: una rapida schizzatina su una busta per formare un messaggio potente e semplice. Questo logo è diventato un simbolo duraturo, riprodotto su una vasta gamma di gadget, come magliette, tazze e berretti. La visibilità e il richiamo di questo simbolo chiave hanno permesso alla campagna di oltrepassare le barriere locali, conferendole un appeal internazionale.
La campagna è stata un frutto della collaborazione con l’agenzia pionieristica di Mary Wells Lawrence, una figura storica nel panorama pubblicitario e la prima donna a dirigere un’agenzia produttrice de “Mad Men“. Il suo approccio innovativo e la capacità di vedere oltre le convenzioni del settore pubblicitario hanno giocato un ruolo fondamentale nel successo dell’iniziativa. La Wells, scomparsa recentemente, e altri collaboratori come Howie Cohen, hanno contribuito a trasformare la comunicazione pubblicitaria, creando messaggi che risuonavano con il pubblico.
Charlie Moss, nato Charles Moskowitz, ha vissuto una carriera ricca e variegata anche al di là della sua più celebre creazione pubblicitaria. Contributore a numerose campagne iconiche, Moss ha ucciso la lingua della pubblicità con frasi memorabili come “Flick your Bic” per gli accendini Bic e “The original mouth whack” per le mentine Tic Tac. Questi slogan non erano solo semplici messaggi pubblicitari, ma veri e propri gioielli di creatività che riuscivano a connettere con il pubblico e a generare risate.
La sua poliedrica carriera includeva anche esperienze come ventriloquo, sceneggiatore e attore in serie televisive, inclusa “Law and Order“. Moss ha contribuito a donare forma e sostanza a un linguaggio televisivo più colloquiale e accessibile, influenzando il modo in cui i messaggi pubblicitari potevano risuonare con l’uomo comune. Egli stesso affermò che il segreto del successo pubblicitario risiedeva nel rappresentare figure vulnerabili con cui le persone potessero facilmente identificarsi. In questo modo, Moss ha creato un legame emotivo tra gli spot pubblicitari e il pubblico, trasformando la figura dell’“uomo della strada” in un minore eroe comico.
L’eredità di Charlie Moss rimarrà indelebile nella storia della pubblicità e della cultura popolare, testimoniando il potere di una buona comunicazione unita a una creatività senza limiti.
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