Nubifragio a Roma Est: decine di famiglie evacuate e danni ingenti nelle periferie - Occhioche.it
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre, un violento nubifragio ha colpito la periferia est di Roma, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e disperazione. Le popolazioni di Due Leoni a Borghesiana, in particolare via Aci Sant’Antonio e via Acquaviva Platani, sono state le più colpite. Decine di famiglie si trovano ora senza casa e con danni che possono raggiungere i 90 mila euro per abitazione. Le testimonianze dei residenti raccontano di un’esperienza traumatica e del rischio concreto per la vita degli abitanti.
Tra le tante storie di paura, spicca quella di Luca Ciarambino, il quale ha vissuto in prima persona la drammatica esperienza di un nubifragio devastante. Sua madre, una donna di 64 anni, ha rischiato di perdere la vita nell’appartamento al pian terreno in via Aci Sant’Antonio. La furia dell’acqua ha invaso le stanze, costringendo la donna a cercare un modo per uscire, mentre la porta di casa era bloccata dalla pressione. Con una forza d’animo straordinaria, è riuscita a trovare le chiavi della finestra e a scavalcare il davanzale, salvandosi. Luca ha raccontato che le fognature della zona erano già afflitte da problemi irrisolti; l’inefficienza della manutenzione ha reso la situazione critica, aggravata dalla pioggia torrenziale.
La storia di Luca non è un caso isolato. Il quartiere di Due Leoni Borghesiana è colpito da una cronica mancanza di manutenzione, che ha visto le fognature inadeguate a gestire le piogge intense. Le segnalazioni degli abitanti, fatte nel corso degli anni, non hanno dato esito. Questo nulla di fatto ha portato a un’autentica emergenza durante il nubifragio di settembre, con il risultato che l’acqua ha trovato sfoghi alternativi, allagando strade e abitazioni. La situazione è diventata insostenibile, costringendo i residenti a sgomberare, molti con il cuore in subbuglio per la situazione critica.
Per Luca Ciarambino, i danni alla casa di sua madre ammontano a circa 90 mila euro, una cifra considerevole, soprattutto considerando che la famiglia è ancora impegnata nel pagamento del mutuo. Ciarambino non è solo; circa venti famiglie della stessa zona si trovano a fare i conti con la distruzione e l’impossibilità di tornare alle loro vite precedenti. La ripulitura è diventata una priorità; i residenti hanno già speso migliaia di euro per rimuovere i resti di mobili e oggetti distrutti, mentre diversi appartamenti sono stati gravemente compromessi.
Un altro aspetto critico riguarda l’intervento delle autorità. La protezione civile, unica a rispondere alle chiamate d’aiuto durante l’emergenza, ha cercato di fare il possibile, ma la situazione all’interno dei palazzi allagati era allarmante, con l’acqua che ha superato i due metri in alcune strutture. “È un miracolo che non ci siano stati morti,” ha affermato Luca, mentre la comunità resta in attesa di risposte e azioni concrete da parte delle istituzioni. Questo scena catastrofica mette in luce l’urgenza di un miglioramento delle infrastrutture e della gestione delle emergenze per evitare che eventi simili si ripetano in futuro.
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