Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
L’analisi condotta su 1.300 pazienti pediatrici ha fornito informazioni cruciali riguardanti le conseguenze a lungo termine dell’infezione da Sars-CoV-2 nei più giovani. Pubblicato su “eClinical Medicine” del gruppo “The Lancet“, il lavoro, coordinato dai pediatri della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, evidenzia come il Long Covid possa influenzare la vita quotidiana di bambini e adolescenti fino a tre anni dopo l’infezione iniziale. La ricerca esplora anche il ruolo dei vaccini nel mitigare questi effetti e il rischio di complicazioni post-infezione.
Caratteristiche del Long Covid pediatrico
La ricerca ha analizzato i casi di Long Covid insorti dopo la prima infezione e quelli derivanti da reinfezioni, concentrandosi sulla loro durata e sintomatologia. L’obiettivo principale dello studio era di delineare le caratteristiche del Long Covid nelle fasce di età infantile e adolescenziale, identificando i fattori di rischio associati e l’impatto dei vaccini nella prevenzione delle sue manifestazioni.
I risultati hanno dimostrato che, seppur la maggior parte dei bambini guarisca dall’infezione acuta, un numero significativo continua a sperimentare sintomi persistenti legati al Long Covid per un periodo che può arrivare fino a tre anni. Tra i sintomi più comuni riportati dai pazienti ci sono fatica, difficoltà di concentrazione e problematiche respiratorie, i quali possono ostacolare il ritorno alla normale routine quotidiana, inclusa la frequenza scolastica.
Danilo Buonsenso, pediatra e coautore dello studio, ha sottolineato l’importanza di monitorare l’evoluzione dell’infezione in età pediatrica: “Abbiamo documentato l’andamento dell’infezione da Sars-CoV-2 in bambini e adolescenti fino a trentasei mesi dopo la prima infezione.” Questa documentazione è cruciale per comprendere appieno le ripercussioni del Covid-19 su questa fascia di popolazione.
L’importanza della vaccinazione
Un aspetto rilevante del lavoro in esame è il ruolo protettivo dei vaccini nei confronti del Long Covid. I dati raccolti indicano che la vaccinazione offre un’importante protezione contro i sintomi a lungo termine della malattia. Tuttavia, Buonsenso ha avvertito che l’efficacia della vaccinazione dipende da vari fattori, tra cui il numero di dosi somministrate e l’età del paziente. Questi risultati suggeriscono che una strategia vaccinale mirata potrebbe rappresentare un modo efficace per ridurre le conseguenze a lungo termine dell’infezione tra i più giovani.
In aggiunta, lo studio ha evidenziato che il rischio di sviluppare sintomi di Long Covid aumenta per i bambini che non hanno ricevuto il vaccino. Questo evidenzia la necessità di ulteriori indagini e interventi volti a promuovere la vaccinazione nei gruppi pediatrici, in particolare tra quelli più vulnerabili.
Complicanze post-infezione e reinfezioni
Un altro dato significativo emerso dalla ricerca concerne il rischio di reinfezione e le sue conseguenze. La possibilità di sviluppare una forma grave di Covid-19 durante una reinfezione entro 24-36 mesi dall’infezione iniziale risulta molto bassa. Tuttavia, il rischio di Long Covid è ancora presente anche in caso di reinfezione, spingendo i pediatri a prestare particolare attenzione a questi pazienti.
I bambini affetti da Long Covid si trovano anche a un rischio maggiore di contrarre infezioni sintomatiche, il che può complicare ulteriormente il loro recupero. Inoltre, l’analisi ha dimostrato che l’infezione da Sars-CoV-2 originale è correlata a un aumentato rischio di sviluppare malattie autoimmuni nei mesi successivi all’infezione iniziale, un aspetto che solleva preoccupazioni per la salute a lungo termine dei giovani contagiati.
La ricerca sottolinea la rilevanza di un supporto medico continuo per i bambini diagnosticati con Long Covid, affinché possano ritornare, per quanto possibile, a una vita normale e attiva.