Nuove norme per l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia: dettagli sul decreto legge

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Nuove norme per l'ingresso dei lavoratori stranieri in Italia: dettagli sul decreto legge - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Il recente decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri introduce significativi cambiamenti nella regolamentazione dell’ingresso di lavoratori stranieri in Italia. Tra le novità principali, si evidenzia l’incremento delle risorse e delle unità di personale preposte ai controlli, accompagnato da una serie di misure mirate a contrastare irregolarità e abusi nel sistema di migrazione. Questo provvedimento, di fondamentale importanza nel contesto delle politiche migratorie italiane, prevede una stretta su richieste di asilo e procedure di identificazione.

Riforme nel settore dell’immigrazione

Nuove assunzioni e risorse finanziarie

Il decreto legge in discussione prevede l’assunzione di ulteriore personale per il ministero dell’Interno e degli Affari esteri. In totale, sono previste 500 nuove unità per il ministero dell’Interno, destinate all’area assistenti. Questo piano viene accompagnato da un investimento significativo, che ammonta a 10.072.900 euro per il 2025, e 20.145.800 euro a partire dal 2026. Parallelamente, il ministero degli Affari esteri vedrà l’incremento di 200 unità, con stanziamenti di 1.916.499 euro nel 2025 e 7.665.992 euro a decorrere dal 2026. Queste misure sono tese a migliorare la gestione e il controllo sul territorio, con l’obiettivo di rendere il sistema più efficiente e in grado di affrontare le sfide legate alla migrazione.

Criteri di ingresso e misure di controllo

Il nuovo decreto introduce criteri più stringenti per l’ingresso dei lavoratori stranieri, puntando a contrastare le domande infondate e a sanzionare i datori che utilizzano pratiche irregolari. Tra le misure adottate, vi sarà l’irricevibilità delle domande di autorizzazione all’ingresso per quei datori di lavoro che non abbiano sottoscritto contratti di soggiorno nei tre anni precedenti. È previsto un intervento rapido da parte dei datori di lavoro, che dovranno confermare la domanda di nulla osta al lavoro entro sette giorni dalla richiesta del visto di ingresso. Inoltre, il contratto dovrà essere firmato elettronicamente entro otto giorni dall’arrivo del migrante.

Misure contro la clandestinità

Restrizioni per i richiedenti asilo

Uno degli aspetti più discutibili del decreto è il focus sulle procedure di identificazione dei richiedenti asilo. Qualora un richiedente non presenti un documento valido, come passaporto, sarà previsto un maggiore ricorso all’uso di “dispositivi elettronici mobili” per la sua identificazione. Questa misura ha sollevato interrogativi riguardo alla privacy, con il ministero della Giustizia che ha espresso perplessità su tale pratica. Inoltre, l’attenzione è rivolta alla possibile creazione di nuovi centri per il trattenimento dei richiedenti asilo in Albania, evidenziando la strategia del Governo italiano di gestire il fenomeno dell’immigrazione in modo più centralizzato e strutturato.

Sanzioni per le Ong

Il decreto legge prevede anche misure specifiche per le organizzazioni non governative coinvolte nelle operazioni di salvataggio in mare. Le Ong saranno obbligate a notificare le autorità competenti in caso di operazioni di soccorso, pena sanzioni pecuniarie che potrebbero variare tra i 2.000 e i 10.000 euro. Tali regole si applicano anche agli aerei delle ONG, che, secondo le nuove disposizioni, dovranno aderire a protocolli di comunicazione rigorosi per garantire la sicurezza delle attività di salvataggio.

Procedure di assunzione e scadenze

Scadenze per le domande di assunzione

Il decreto stabilisce una serie di tempistiche per la presentazione delle domande di assunzione dei lavoratori stranieri. Per il 2025, i datori di lavoro dovranno precompilare le domande dal 1 al 30 novembre 2024, con alcune specifiche per il settore turistico-alberghiero, dove le domande potranno essere presentate dal 1° al 31 luglio 2025. Ogni datore di lavoro potrà chiedere l’assunzione di un massimo di tre lavoratori, un limite che non si applica se le domande sono inoltrate tramite associazioni di categoria. Le amministrazioni sono caricate del compito di verificare l’autenticità delle domande e delle informazioni fornite, in un’ottica di maggiore controllo e responsabilità nei processi di assunzione.

L’adozione di queste nuove disposizioni pone l’Italia in una posizione di confronto attivo contro le irregolarità nel sistema di immigrazione, sottolineando l’interesse del Governo a stabilire un quadro normativo più rigido e definito.

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