Nuove regole per la pensione anticipata: opzione donna sostituita da quota 103 e ape social (2024)

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Nuove regole per la pensione anticipata: opzione donna sostituita da quota 103 e ape social (2024) - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 27 Dicembre 2023 by Redazione

Pensione anticipata: nuove regole per il 2024

Il governo ha stabilito nuove regole per la pensione anticipata che entreranno in vigore nel 2024. Queste regole pongono dei limiti per coloro che desiderano e possono lasciare il lavoro prima di raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia, che prevede 67 anni di età e 20 anni di contributi secondo la legge Fornero.

Requisiti e assegno previdenziale

Secondo le nuove regole, sarà possibile lasciare il lavoro a 64 anni e con almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, per accedere a questo nuovo sistema, l’assegno previdenziale dovrà essere tre volte l’importo dell’assegno sociale. Ci sono alcune eccezioni a questa regola: per le donne con un figlio, la soglia viene abbassata a 2,8 volte l’assegno sociale, mentre per quelle con più di un figlio, viene abbassata a 2,6 volte. Inoltre, è stato stabilito un tetto massimo per l’assegno previdenziale, che non potrà superare cinque volte il minimo Inps.

Pace contributiva e calcolo misto

I lavoratori che rientrano nel sistema contributivo avranno la possibilità di utilizzare la “pace contributiva” per coprire eventuali buchi previdenziali nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023. Questa opzione sarà disponibile nel biennio 2024-2025 e coprirà un periodo massimo di cinque anni. È importante notare che il calcolo della pensione anticipata per i lavoratori che ricadono in questo regime sarà effettuato con il metodo misto.

Quota 103: proroga e modifiche restrittive

La quota 103, che consente il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi, è stata prorogata anche per il 2024. Tuttavia, sono state apportate alcune modifiche restrittive. Le finestre di uscita dal lavoro, una volta maturati i requisiti, sono state estese da 3 a 7 mesi per i lavoratori privati e da 6 a 9 mesi per quelli pubblici. Inoltre, l’assegno previdenziale verrà calcolato esclusivamente con il metodo contributivo, il che comporterà un taglio permanente degli importi mensili per la maggior parte dei pensionati che optano per questa opzione. Tuttavia, è previsto che i lavoratori che soddisfano i requisiti per la quota 103 possano scegliere di ritardare la richiesta di pensionamento e continuare a lavorare, beneficiando di un “bonus” direttamente in busta paga.

Ape sociale, Opzione donna e altre categorie

L’Ape sociale, che non è una vera pensione ma un “assegno ponte”, sarà disponibile nel 2024 per i lavoratori fragili che assistono il coniuge o un parente convivente con handicap grave da almeno sei mesi. Per accedere a questo canale, è necessario avere un’età di 63 anni e 5 mesi, un grado di invalidità civile pari o superiore al 74% e almeno 30 anni di contributi.

Opzione donna, il pensionamento anticipato riservato alle donne caregivers, invalidità civile al 74% e licenziate, sarà ancora disponibile nel 2024. Tuttavia, per accedere a questa opzione, sarà necessario avere almeno 61 anni e 35 anni di contributi. È importante notare che l’assegno sarà calcolato con il metodo contributivo, penalizzando le donne.

Per quanto riguarda il personale sanitario, gli enti locali, i maestri e gli ufficiali giudiziari, le finestre di uscita anticipata si dilateranno nel corso degli anni. Ad esempio, per il 2025 saranno disponibili 4 mesi di finestra di uscita, che aumenteranno a 5 mesi nel 2026, 7 mesi nel 2027 e 9 mesi a partire dal 2028. Inoltre, i medici e gli infermieri avranno la possibilità di prolungare la permanenza in servizio una volta maturati i requisiti per l’uscita anticipata, con un taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva che si ridurrà di un trentaseiesimo per ogni mese in più di lavoro.

Infine, dal 1° gennaio 2024, verrà applicato un taglio delle indicizzazioni del 10% per i beneficiari di trattamenti elevati, ovvero superiori a dieci volte il minimo. Questo meccanismo con penalizzazioni progressive mira a rivalutare le pensioni.

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