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Nuovi vigili urbani a Roma: 81 agenti per il municipio V, ma restano criticità nella sicurezza

L’assegnazione di nuovi vigili urbani al municipio V di Roma rappresenta un cambiamento significativo nel panorama della sicurezza locale. L’apertura del minisindaco Mauro Caliste sull’arrivo di 81 agenti mira a rispondere alle crescenti esigenze di controllo e sicurezza nella zona, ma le sfide rimangono evidenti, soprattutto in relazione al supporto da parte delle autorità superiori.

L’arrivo dei nuovi agenti di polizia locale

Lunedì 29 luglio è stata una giornata di festa per il municipio V, che ha ufficializzato l’assegnazione di 81 nuovi vigili urbani. Di questi, 32 saranno allocati nel gruppo V Casilino, mentre 49 opereranno nel Prenestino. Questa iniziativa si inserisce in un piano più ampio di assunzione che prevede un totale di 800 neoassunti per il corpo di polizia locale di Roma. Mauro Caliste, il minisindaco della zona, ha evidenziato l’importanza di questo incremento nell’organico per garantire un maggiore presidio delle strade e un incremento dei controlli.

L’intento è quello di rispondere a varie problematiche persistenti legate alla sicurezza, come i furti in scuole e insediamenti abusivi. Caliste ha espresso la sua soddisfazione per l’impegno da parte di ROMA CAPITALE nel dare ascolto alle richieste del municipio, ma ha anche sottolineato la necessità di un supporto più robusto da parte del ministero degli Interni, che ha il compito di potenziare le forze dell’ordine esistenti.

L’intervento di Caliste sulla sicurezza

Durante la riunione dell’Osservatorio territoriale per la sicurezza del 4 luglio, Caliste ha sollevato con fermezza le questioni della sicurezza pubblica, esprimendo la propria preoccupazione per il futuro. Il minisindaco ha chiarito che, sebbene si siano registrati piccoli miglioramenti in alcune aree, non è sufficiente. Fenomeni come l’abusivismo e la criminalità continuano ad affliggere il municipio V, richiedendo un approccio coordinato e proattivo da parte di tutte le istituzioni competenti.

Caliste ha fatto riferimento a miglioramenti osservati in posti strategici, come piazza Pino Pascali, dove i controlli sono aumentati, ma ha sottolineato che sono necessarie misure più incisive per affrontare in modo efficace questi problemi. La richiesta di un intervento più sostanzioso da parte della prefettura e della questura è quindi diventata cruciale, soprattutto per garantire il benessere e la sicurezza dei cittadini. Nonostante il contributo del Comune, la chiave per risolvere le criticità risiede, secondo Caliste, nel rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine al fine di prevenire e contrastare reati e situazioni di degrado.

Le critiche alla Regione e il bando ‘sicurezza in comune’

Le critiche di Caliste non si fermano all’ambito locale, ma si estendono anche alla Regione Lazio riguardo al bando “Sicurezza in Comune”. Questo bando è stato dedicato ad allocare risorse per migliorare la sicurezza nei comuni, ma per il minisindaco i due milioni di euro stanziati sono ben lontani dal soddisfare le necessità effettive. Infatti, solo 495.138 euro sono riservati a Roma Capitale e ai municipi, una cifra considerata insufficiente da Caliste, che ha definito l’importo come “una presa in giro”.

Il bando, volto a sviluppare sistemi di videosorveglianza e misure preventive contro le inciviltà urbane, deve affrontare un contesto di emergenza, e i fondi disponibili risultano inadeguati rispetto alle reali esigenze di sicurezza. Questo ostacolo compromette ulteriormente la possibilità di implementare interventi efficaci e tempestivi, aumentando il rischio di esposizione a fenomeni criminali diffusi.

L’impatto della ridistribuzione degli agenti

È importante notare che il municipio V non è l’unica area ad accogliere nuovi agenti di polizia locale. Il 10 maggio scorso, infatti, si è svolta una cerimonia a piazza del Campidoglio per celebrare l’assunzione di nuovi vigili, frutto di un concorso bandito un anno fa. Tuttavia, le polemiche non sono mancate riguardo alla ridistribuzione dei nuovi agenti, con critiche specifiche da parte dei minisindaci di Tor Bella Monaca e Ostia, che si sono sentiti trascurati nella ripartizione delle risorse.

La questione della distribuzione degli agenti, così come quella dei fondi per la sicurezza, rimane al centro del dibattito. La mancanza di equiparazione delle risorse tra diversi municipi potrebbe contribuire a un aumento delle disparità nella sicurezza urbana, sollecitando una riconsiderazione delle strategie di assegnazione degli agenti e degli investimenti. Con la continua evoluzione delle esigenze di sicurezza, la situazione attuale richiede una risposta adeguata e tempestiva da parte delle autorità competenti per garantire una vita migliore per tutti i cittadini romani.

Luisa Pizzardi

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