Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Il mondo del trasporto pubblico si prepara a incrociare le braccia con un nuovo sciopero nazionale che coinvolgerà Roma e il Lazio. Le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Fna Cisal hanno proclamato un’astensione dal lavoro della durata di otto ore, programmata per lunedì 9 settembre 2024, dalle 8:30 alle 16:30. Le motivazioni alla base della protesta riguardano questioni di grande rilevanza per i lavoratori del settore, tra cui il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale.
Le modalità di sciopero a Roma e Lazio
Informazioni utili sui servizi a rischio
Le modalità che caratterizzeranno lo sciopero, con particolare riferimento a Roma e al Lazio, sono state rese note attraverso il sito ufficiale dell’azienda regionale Astral. Questa astensione dal lavoro comporterà un impatto significativo sui servizi di trasporto pubblico locale, in particolare quelli gestiti dalla società Cotral. Gli utenti dovranno mettere in conto possibili cancellazioni e ritardi non solo per gli autobus della Cotral, ma anche per le linee di metro e tram gestite da Atac. Gli organizzatori hanno avvertito che le ripercussioni sul servizio si faranno sentire, rendendo difficile l’accesso ai trasporti per pendolari e cittadini nelle fasce orarie indicate.
In questo contesto, è fondamentale che i passeggeri si informino per tempo sulle possibili variazioni nei loro percorsi quotidiani. Inoltre, è consigliato pianificare eventuali alternative per gli spostamenti, considerando che la mobilità potrebbe subire notevoli disagi durante il periodo di sciopero. La situazione prevede un aumento dell’afflusso di cittadini in difficoltà e la necessità di strategie alternative per i trasporti, rendendo il dialogo tra le parti coinvolte sempre più cruciale.
Le motivazioni alla base dello sciopero
Cause e rivendicazioni dei sindacati
Questa azione di protesta non è la prima nel corso dell’anno per i lavoratori del trasporto pubblico. Dopo lo sciopero di quattro ore avvenuto il 18 luglio, i sindacati hanno voluto riprendere le manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi competenti sulla situazione critica del settore. L’oggetto principale della contestazione è il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale “autoferrotranvieri internavigatori”, che è scaduto lo scorso 31 dicembre 2023.
Le trattative per il rinnovo si sono interrotte il 30 maggio 2024, quando le organizzazioni sindacali hanno registrato “posizioni inaccettabili” da parte delle associazioni datoriali. Queste ultime, infatti, sarebbero state restie a prendere in considerazione le richieste dei lavoratori, intensificate dal deterioramento delle condizioni lavorative e retributive già ampiamente documentato. La carenza di personale, le aggressioni ai danni degli operatori e le difficoltà nel reclutamento di nuovi conducenti e figure specializzate costituiscono ulteriori elementi che hanno spinto i sindacati a proclamare lo sciopero.
I sindacati hanno messo in evidenza anche l’urgenza di un aumento salariale in linea con l’inflazione e hanno chiesto una revisione normativa per migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata. In particolare, si fa riferimento alla necessità di implementare soluzioni concrete per far fronte al preoccupante fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale. La decisione di procedere con lo sciopero è quindi il risultato di un’analisi approfondita della situazione attuale, evidenziando un clima di insoddisfazione sempre più crescente tra i lavoratori del settore trasporti.