Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2024 by Luisa Pizzardi
Una nuova svolta nell’inchiesta riguardante le presunte irregolarità legate alle assunzioni in Fondazione Milano Cortina 2026. Il Tribunale del Riesame di Milano ha emesso un provvedimento confermando i sequestri probatori e riqualificando il reato di corruzione in “corruzione tra privati”. L’indagine coinvolge l’ex dirigente dell’ente, Massimiliano Zuco, accusato anche di turbativa d’asta e abuso d’ufficio.
L’ESAME GIUDIZIARIO
Il Tribunale non si è ancora pronunciato sulla natura giuridica della Fondazione, se pubblica o privata, nonostante l’intervento legislativo che ha ribadito la sua natura privata. I giudici Savoia, Nosenzo e Ambrosino sottolineano la necessità di approfondire l’indagine, confermando i sequestri per consentire ulteriori accertamenti basati sul materiale acquisito durante le perquisizioni del maggio scorso.
NUOVE PROSPETTIVE
L’intercettazione di testimonianze ha portato alla luce un presunto sistema di clientelismo e carenza di prestazioni lavorative, accentuato da un crescente deficit di bilancio. Questi elementi rendono indispensabile un’ulteriore scrutinio sulla gestione dell’evento olimpico.
ULTERIORE APPROFONDIMENTO
Nonostante il decreto governativo che conferma la natura privata della Fondazione, l’aspetto penale dell’inchiesta resta prioritario, come sottolineato dai magistrati, al fine di fare chiarezza su eventuali irregolarità e illeciti.
CONCLUSIONI PROVVISORIE
Il caso rimane aperto e in attesa di ulteriori sviluppi. Le indagini proseguiranno per fare luce sulle presunte irregolarità legate alle assunzioni e alla gestione della Fondazione Milano Cortina 2026. In questo contesto delicato, la magistratura è determinata a portare avanti le valutazioni necessarie per assicurare trasparenza e giustizia.