Ultimo aggiornamento il 31 Dicembre 2023 by Redazione
Sequestro amministrativo a Bari per l’Ocean Viking: la nave ferma per una presunta violazione del “decreto Piantedosi”
La nave Ocean Viking, operata dall’organizzazione non governativa Sos Mediterranee, è stata sottoposta a sequestro amministrativo a Bari. La notizia è stata comunicata dalla stessa ONG tramite un tweet su Twitter. Secondo quanto riportato, si tratta della seconda volta in due mesi che la nave viene fermata a causa di presunte violazioni del “decreto Piantedosi”. Questa legge è stata definita ingiusta dalla ONG, in quanto punisce i soccorritori umanitari per aver svolto il loro lavoro nel Mediterraneo, un compito che gli Stati non riescono a portare a termine.
La deviazione minima della rotta verso Bari e le conseguenze sul viaggio
Sos Mediterranee ha sottolineato che la nave Ocean Viking è stata fermata a causa di una minima deviazione dalla sua rotta verso Bari. Tuttavia, questa deviazione non ha causato alcun ritardo significativo, considerando che il viaggio durava quasi 3 giorni. Inoltre, i tre soccorsi effettuati, che hanno coinvolto un totale di 244 persone, sono stati eseguiti sotto il coordinamento delle autorità marittime. Nonostante ciò, la nave è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Il decreto legge e le critiche di Sos Mediterranee
Secondo Anita, coordinatrice SAR di Ocean Viking, il “decreto Piantedosi” è un ulteriore tentativo di ostacolare l’assistenza alle persone in pericolo. Questa legge è stata concepita per tenere le navi SAR (Search and Rescue) lontane dal Mediterraneo per lunghi periodi, il che porta inevitabilmente ad altre morti in mare. Sos Mediterranee ha criticato duramente questa legge, sottolineando che il suo obiettivo è quello di impedire alle navi umanitarie di svolgere il loro importante lavoro di salvataggio nel Mediterraneo.
In conclusione, l’Ocean Viking è stata sottoposta a sequestro amministrativo a Bari per una presunta violazione del “decreto Piantedosi”. Sos Mediterranee ha denunciato questa legge come ingiusta e ha sottolineato che la deviazione minima dalla rotta verso Bari non ha causato ritardi significativi nel viaggio. La ONG ha criticato il decreto legge, affermando che esso ostacola l’assistenza alle persone in pericolo e contribuisce ad aumentare il numero di morti in mare nel Mediterraneo.