Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2025 by Francesca Monti
Oggi, a Riad, i leader arabi si sono riuniti per discutere il futuro di Gaza e le alternative al piano proposto da Donald Trump. Questo incontro, convocato dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, coinvolge i rappresentanti dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, insieme a Egitto e Giordania. Come riportato dall’agenzia di stampa saudita Spa, l’incontro si svolge in un clima di tensione, a seguito di mesi di operazioni militari israeliane in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023. I sauditi definiscono questo evento come un “fraterno incontro informale”.
Il Consiglio di cooperazione del golfo
Il Consiglio di cooperazione del Golfo include Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar. Inizialmente previsto per il 20 febbraio, il mini summit è stato riprogrammato per oggi e anticipa il summit della Lega Araba, che si terrà il 4 marzo al Cairo. L’obiettivo di questa riunione è quello di rafforzare i legami tra i Paesi partecipanti e preparare il terreno per future discussioni a livello regionale.
Il piano arabo per Gaza
Durante l’incontro, i leader discuteranno un piano arabo per Gaza, recentemente delineato da fonti della sicurezza egiziana. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi è atteso a Riad per presentare questo piano, che intende garantire un futuro sostenibile per l’enclave palestinese. Questo progetto emerge in un contesto di forte critica e scetticismo nei confronti delle proposte del presidente statunitense Donald Trump.
Investimenti e ricostruzione
Il piano di ricostruzione di Gaza, sostenuto da al-Sisi, prevede un investimento di 20 miliardi di dollari da parte dei Paesi arabi e del Golfo. Il premier egiziano Mostafa Madbouly ha suggerito che un periodo di tre anni sarebbe adeguato per completare la ricostruzione della Striscia di Gaza, coinvolgendo aziende egiziane, arabe e internazionali. Questo approccio mira a prevenire lo sfollamento dei residenti di Gaza e a garantire una ripresa duratura.
Opposizioni e preoccupazioni
Tuttavia, non mancano le voci contrarie a questa iniziativa. Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha ribadito la sua opposizione al piano statunitense durante un incontro con il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Bin Zayed ha espresso preoccupazione per le implicazioni del piano, che prevede l’allontanamento dei palestinesi dalla loro terra nella Striscia di Gaza.
Un’occasione per la cooperazione
In questo contesto, il mini summit di Riad rappresenta un’importante opportunità per i leader arabi di discutere strategie comuni e affrontare le sfide regionali. La cooperazione tra i Paesi del Golfo e i loro vicini è fondamentale per garantire stabilità e sicurezza in un’area segnata da conflitti e tensioni.