Omicidio a Cernusco sul Naviglio: due ultras interisti coinvolti in una lite fatale

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Omicidio a Cernusco sul Naviglio: due ultras interisti coinvolti in una lite fatale - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2024 by Redazione

Un drammatico episodio di cronaca si è verificato a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, dove un violento alterco tra due ultras interisti ha avuto esiti tragici. La lite, avvenuta al termine di una sessione di allenamento in una palestra locale, ha portato alla morte di un uomo e al ferimento di un altro. Gli eventi, che hanno sollevato interrogativi sul ritorno della violenza tra le tifoserie, hanno colpito profondamente la comunità locale e l’ambiente sportivo in generale.

La lite fatale: i momenti che hanno portato all’omicidio

Un incontro in palestra che si trasforma in tragedia

L’episodio fatale si è consumato all’uscita di una rinomata scuola di pugilato in via Besozzi 2, dove Antonio Bellocco, 39 anni, e Andrea Beretta, 49 anni, si erano recati per allenarsi. Le notizie riportano che, all’esterno della palestra, una violenta discussione è rapidamente degenerata, dando vita a una rissa che ha coinvolto solo i due uomini.

Secondo le prime ricostruzioni, la lite è esplosa a seguito di dissapori che da tempo circolavano nel contesto della tifoseria interista. A un certo punto, la situazione è precipitata all’interno di una vettura Smart parcheggiata nel cortile: Bellocco, armato di pistola, ha sparato a Beretta, colpendolo a una gamba. La reazione di Beretta è stata immediata e violenta: in un gesto disperato ha accoltellato Bellocco alla gola, causandone la morte.

Soccorsi e gestione dell’emergenza

Immediatamente dopo l’aggressione, sono stati allertati i servizi di emergenza. Il 118 è intervenuto rapidamente e ha trasportato Beretta in codice giallo all’ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato posto sotto osservazione per le ferite riportate. La gravità della situazione è stata tale da innescare una mobilitazione significativa da parte delle forze dell’ordine, che hanno immediatamente avviato indagini per chiarire dinamiche e motivazioni di un gesto tanto estremo.

Il profilo di Antonio Bellocco: un passato complesso

Legami familiari con la criminalità organizzata

Antonio Bellocco non è solo un ultras interista ma rappresenta anche una figura controversa nel panorama della criminalità organizzata. Considerato l’erede dell’omonima famiglia ‘ndranghetista di Rosarno, in Calabria, Bellocco è nipote di un noto boss della malavita e figlio di Giulio Bellocco, soggetto con un lungo passato di detenzione per crimine organizzato. La sua figura ha suscitato nei supporter interisti reazioni miste, dovute alla sua reputazione e alle sue connessioni con la criminalità.

Tensioni interne nella curva interista

Negli ultimi mesi, l’ingresso di Bellocco nel direttivo ultras ha creato malumori e divisioni significative all’interno della curva interista, oltre a evidenziare fratture tra le varie fazioni dei tifosi. Il suo legame con Marco Ferdico, l’attuale capo ultras sotto un Daspo decennale, ha ulteriormente acuito le tensioni, portando a un clima di ostilità ai vertici della tifoseria. Questi fattori sono forse stati alla base del conflitto esploso nei pressi della palestra.

L’episodio di Cernusco sul Naviglio evidenzia non solo la proliferazione della violenza tra le tifoserie ma anche i legami profondi e problematici con la criminalità organizzata, riflettendo una realtà difficile da ignorare nel panorama sportivo italiano. La vicenda, destinata a far discutere, richiede ora un adeguato approfondimento da parte delle autorità competenti.

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