Ultimo aggiornamento il 6 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Un omicidio di prostituzione ha sconvolto Cernusco sul Naviglio, una cittadina nel Milanese, dove la violenza tra i gruppi ultrà e il crimine organizzato ha portato a un tragico epilogo. Il capo ultrà ANDREA BERETTA, 49 anni, ha ucciso ANTONIO BELLOCCO, figlio della nota cosca della ‘ndrangheta, in un acceso scontro avvenuto davanti a una palestra di pugilato. La questione ha messo in luce le relazioni pericolose tra il tifo organizzato e la criminalità, alimentando preoccupazioni su una spirale di violenza nel contesto cittadino.
Il contesto del conflitto tra gruppi
La curva nord e il suo nuovo leader
La CURVA NORD dell’INTER è stata negli ultimi anni al centro di Spannungen di varie problematiche legate al tifo violento e all’infiltrazione della mafia organizzata. Dopo la morte di VITTORIO BOIOCCHI, avvenuta nell’ottobre 2022, ANDREA BERETTA ha preso le redini del gruppo. Beretta, un nome noto tra i tifosi, ha dovuto affrontare una situazione di crescente tensione, poiché la criminalità organizzata cercava di esercitare il proprio controllo sull’ambiente.
La dinamica di potere con la cosca Bellocco
Il clan BELLOCCO è un nome ben noto nella cronaca italiana per le sue attività illecite. Dopo la sua ascesa nel direttivo della curva, Bellocco ha tentato di integrare la sua influenza negli affari del tifo, desiderando ottenere benefici economici attraverso partnership volente anche nella gestione di negozi di merchandising. Questo desiderio di interazione ha provocato conflitti con Beretta, il quale ha affermato di volere mantenere il controllo esclusivo sui profitti derivanti dalle operazioni di tifo.
L’omicidio e le sue conseguenze
La colluttazione e la dinamica dell’evento
L’omicidio è avvenuto in un clima di alta tensione. Beretta e Bellocco, in un primo momento, avrebbero scambiato parole dure. Secondo le ricostruzioni fatte dagli investigatori, sembra che Bellocco abbia minacciato Beretta, dicendo: “ammazziamo te e tutta la tua famiglia.” Le parole avrebbero fatto scaturire una reazione da parte di Beretta, il quale ha mostrato di non temere il rivale, portando a un confronto fisico. Durante la colluttazione, Beretta sarebbe stato colpito da un proiettile sparato da Bellocco, mentre a sua volta lo ha accoltellato ripetutamente.
La brutalità del delitto
Le indagini hanno rivelato la brutalità dell’episodio. Beretta, in un accesso di rabbia, avrebbe infierito con quasi una decina di coltellate sul corpo di Bellocco, colpendo anche dopo che quest’ultimo era caduto a terra, rientrando nella macchina del rivale. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di testimoni attoniti, alcuni dei quali hanno tentato di intervenire per fermare l’azione letale, tirando Beretta dall’auto.
Indagini e sviluppi futuri
L’azione delle forze dell’ordine
Le indagini sono attualmente condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo, che stanno esaminando ogni aspetto del caso. L’attenzione si concentra non solo sulla dinamica dell’omicidio, ma anche sulle possibili collusioni tra i gruppi ultrà e la ‘ndrangheta. Si prevede che l’autopsia, programmata per la prossima settimana, possa rivelare informazioni cruciali, in particolare sull’eventualità di ulteriori colpi di pistola esplosi durante la colluttazione.
Fase legale e prospettive
Beretta si trova attualmente in carcere a OPERA, mentre la richiesta di convalida del fermo sarà presentata all’ufficio del giudice per le indagini preliminari . La tempistica dell’interrogatorio rimane incerta, ma gli esiti potrebbero contribuire a determinare le responsabilità legali di Beretta. Le autorità monitoreranno anche eventuali reazioni e conseguenze nei confronti della comunità locale, preoccupata per il crescente livello di violenza associato ai gruppi di tifosi e alla mafia.
Questa tragica vicenda mette in evidenza l’assoluta necessità di una maggiore vigilanza e controllo su fenomeni che mettono in pericolo la sicurezza collettiva e la pace sociale, sottolineando quanto sia grave la situazione attuale.