Omicidio di Michelle Causo: il minorenne cingalese confessa l’aggressione in aula

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Omicidio di Michelle Causo: il minorenne cingalese confessa l'aggressione in aula - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2024 by Francesca Monti

Contesto: Un’aula di tribunale a Roma ha ospitato oggi l’interrogatorio di un minorenne di origini cingalesi accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione. Il giovane, attualmente detenuto, è sotto processo per l’uccisione di Michelle Causo, avvenuta il 28 giugno 2023.

Prima sezione: ‘aggressione e le motivazioni

Il 17enne avrebbe ammesso davanti al tribunale dei Minori, in un’udienza a porte chiuse, di aver aggredito la ragazza con una coltellata dopo essersi sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei. Il corpo di Michelle Causo è stato ritrovato su un carello della spesa, lasciato lì dall’aggressore.

Seconda sezione: La ricerca su internet e la perizia psichiatrica

‘imputato ha giustificato la ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, affermando di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi.

In precedenza, una perizia psichiatrica disposta dal tribunale per i Minorenni della Capitale aveva stabilito che il ragazzo è capace di intendere e di volere e può quindi affrontare il giudizio.

Il processo continua, con l’obiettivo di far luce sull’omicidio di Michelle Causo e di stabilire le responsabilità del minorenne cingalese. La tragedia ha sconvolto la città di Roma e ha suscitato grande emozione in tutta Italia.

Prima sezione: dettagli dell’aggressione

Il 28 giugno 2023, Michelle Causo è stata aggredita con una coltellata dal 17enne di origini cingalesi. Il movente dell’aggressione sarebbe da ricercare in alcune affermazioni fatte dalla ragazza che avrebbero offeso il giovane. ‘aggressore ha poi lasciato il corpo di Michelle su un carello della spesa, abbandonandolo.

Seconda sezione: La ricerca su internet e la capacità di intendere e di volere

Il giorno prima dell’omicidio, il minorenne cingalese ha effettuato una ricerca su internet su “come sferrare colpi letali”. Secondo la sua versione, la ricerca era finalizzata a capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi, poiché doveva recarsi in una zona isolata.

Una perizia psichiatrica disposta dal tribunale per i Minorenni della Capitale ha stabilito che il ragazzo è capace di intendere e di volere e può quindi affrontare il giudizio. Attualmente, il giovane è detenuto in attesa dell’esito del processo.

Il caso ha suscitato grande clamore mediatico e ha scosso l’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle donne e sulla necessità di prevenire e contrastare la violenza di genere. Il processo continua, con l’obiettivo di far luce sui dettagli dell’omicidio e di stabilire le responsabilità del minorenne cingalese.

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