Omicidio Francesca Deidda: accertamenti e sopralluoghi cruciali a San Sperate e nei luoghi di ritrovamento - Occhioche.it
La tragica scomparsa di Francesca Deidda, trovata senza vita il 10 maggio scorso, continua a suscitare interesse. Oggi si sono svolti importanti sopralluoghi da parte delle autorità nella sua abitazione a San Sperate e nell’area circostante dove il suo corpo è stato rinvenuto. Questa indagine coinvolge competenze forensi e legali per fare chiarezza sulle circostanze della sua morte.
Questa mattina, i carabinieri del Ris di Cagliari, accompagnati dal pubblico ministero Marco Cocco, dal medico legale Roberto Demontis e dall’antropologa forense Giulia Caccia, hanno effettuato un doppio sopralluogo nell’abitazione di Francesca Deidda. Presenti anche gli avvocati difensori Igor Sollai, marito di Francesca e accusato di omicidio volontario, e Gianfranco Piscitelli, legale del fratello della vittima.
L’obiettivo dell’ispezione era quello di esaminare attentamente l’abitazione degli sposi, raccogliendo indicazioni fondamentali per l’inchiesta. Le prime ipotesi emerse dall’autopsia parlano di un colpo mortale inferto alla donna, probabilmente mentre dormiva. Gli inquirenti cercano di stabilire se l’omicidio sia avvenuto all’interno dell’abitazione, considerando anche la possibilità che il corpo sia stato rimosso dalla casa posto nel borsone ritrovato in seguito.
Il medico legale ha dichiarato di non aver trovato segni di difesa sul corpo di Francesca, il che suggerisce che potrebbe non aver avuto il tempo di reagire all’aggressione. L’assenza di indizi relativi all’arma utilizzata, al momento ancora non identificata, rappresenta un elemento di rilevanza per l’indagine. L’avvocato Carlo Demurtas ha sottolineato la mancanza di riscontri oggettivi che possano avvalorare il tipo di lesione e la tipologia di arma usata.
La questione dell’arma del delitto rimane cruciale, poiché senza elementi di prova diretti risulta difficile sostenere le accuse. Le autorità continuano a lavorare in modo risoluto per chiarire questi aspetti.
Dopo il diligente lavoro effettuato in casa, la squadra di esperti si è trasferita sulla ex statale 125, precisamente nel luogo in cui è stato scoperto il borsone contenente il corpo di Francesca. Qui, la dottoressa Caccia ha intrapreso una nuova serie di esami e ha effettuato riprese fotografiche dell’area, ritenuta di fondamentale importanza per le indagini.
Durante questa ricognizione, sono stati prelevati campioni di terra e vegetazione, i quali saranno analizzati per identificare potenziali ulteriori prove legate al caso. Anche in questo contesto, la figura dell’entomologo Stefano Vanin sarà di rilevante supporto: egli eseguirà delle analisi specifiche per fornire un quadro più chiaro sulla tempistica della morte di Francesca.
Al di fuori dell’abitazione di Francesca, l’atmosfera permane segnata dal lutto e dalla commemorazione. Un peluche posizionato sulla ringhiera del cortile porta con sé un messaggio toccante rivolto alla vittima, sottolineando la sua passione per gli animali e i gatti. Questo gesto di affetto e ricordo fa emergere la profondità del legame della comunità con la donna, e il desiderio di giustizia perpetuato dai suoi cari.
Le indagini continuano senza sosta, e la comunità attende ansiosamente sviluppi significativi che possano finalmente fornire chiarezza su quanto accaduto a Francesca Deidda.
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