Open Arms: Nessun morto in mare durante il mandato di Salvini come ministro dell'Interno - avvisatore.it
Il processo Open Arms, che si sta svolgendo a Palermo, vede Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato lo sbarco a 147 migranti nell’agosto del 2019. Durante le sue dichiarazioni spontanee, l’ex ministro dell’Interno ha affermato con orgoglio di non aver avuto alcun migrante morto in mare durante il suo mandato. “La politica del Governo era di contrasto al traffico degli esseri umani e di coinvolgimento dell’Europa”, ha dichiarato Salvini.
Salvini ha sottolineato che la sua azione di negare lo sbarco ai migranti era un dovere per difendere il Paese e la sua dignità. Durante i suoi 59 minuti di discorso, ha evidenziato i risultati ottenuti, come la riduzione del 90% degli sbarchi e il risparmio di centinaia di milioni di euro per il Paese. Inoltre, ha affermato di aver collaborato all’arresto di scafisti e di aver ridotto il numero di morti e dispersi durante le estati del 2018 e 2019. “Meno partenze significa meno morti, meno drammi e meno soldi per i trafficanti”, ha ribadito.
Salvini ha sottolineato che la politica migratoria adottata tra il 2018 e il 2019 era condivisa dall’intero governo. Ha inoltre affermato di aver fatto un servizio utile al Paese e di essere fiero dei risultati ottenuti. Ha evidenziato che la sua politica mirava a contrastare il traffico di esseri umani e a coinvolgere le istituzioni europee. Salvini ha citato i post del presidente del consiglio Giuseppe Conte, così come dei ministri Di Maio e Toninelli, che rivendicavano la stessa politica.
Durante il suo intervento, Salvini ha ricostruito la vicenda dell’Open Arms e ha sottolineato che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha accompagnato tutte le scelte della politica migratoria, tranne quella relativa all’Open Arms. Ha inoltre evidenziato che la crisi di governo si è aperta tra l’8 e il 9 agosto 2019, quando il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno votato per l’imputabilità del ministro Salvini. Ha sottolineato che non c’è mai stato un carteggio tra lui e il presidente del Consiglio, ma solo aggiornamenti telefonici.
Infine, Salvini ha risposto alle domande del Procuratore aggiunto, affermando di non aver mai vietato lo sbarco di un minore durante il suo mandato. Ha precisato che la competenza sullo stato di salute dei migranti era di altri e che, nel caso specifico, lo sbarco dei minori è stato concesso una volta nominati i tutori. Con queste affermazioni, Salvini ha cercato di difendere la sua azione come ministro dell’Interno, sottolineando i risultati ottenuti e la sua volontà di proteggere il Paese.
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