Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2023 by Redazione
Operazione contro la pirateria televisiva: 21 persone indagate e blocco immediato del flusso illegale delle IPTV
Un’operazione contro la pirateria televisiva ha portato all’indagine di ventuno persone e al blocco immediato del flusso illegale delle IPTV e dei siti di live streaming delle principali piattaforme televisive. L’operazione è stata coordinata dalla Dda della Procura di Catania e ha coinvolto diversi Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale, che hanno effettuato numerose perquisizioni e sequestri in tutto il paese.
Indagini della Procura di Catania
Le indagini, dirette dalla Procura di Catania, sono state avviate dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania, con il coordinamento del Servizio polizia postale di Roma. Grazie a queste indagini è emersa l’esistenza di un’associazione criminale organizzata in modo gerarchico, con ruoli ben definiti e promotori distribuiti in Italia e all’estero. L’obiettivo di questa associazione era distribuire costantemente palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di piattaforme come Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime e Netflix, attraverso il sistema delle IPTV illegali. Si stima che questa attività criminale generasse profitti mensili per diversi milioni di euro.
Una rete di “abbonamenti” illegali
Le condotte illegali, secondo la Dda di Catania, sono state interrotte grazie all’operazione in corso. Gli indagati avrebbero utilizzato applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi per eludere le indagini. Inoltre, avrebbero fatto uso di utenze telefoniche intestate a identità fittizie, carte di credito e abbonamenti televisivi. Durante le indagini è stata scoperta la presenza di canali, gruppi, account, forum, blog e profili sui social media che pubblicizzavano la vendita di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale di contenuti audiovisivi. Le persone coinvolte nell’operazione sono al momento indagate per associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico e frode informatica. Le città coinvolte sono Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari.
L’operazione, che ha coinvolto il personale dei Centri operativi per la sicurezza cibernetica di Reggio Calabria, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Roma e Bari, ha permesso di bloccare il flusso illegale delle IPTV e dei siti di live streaming.