Operazione contro la ‘ndrangheta: smantellata la cosca Latella-Ficara, 12 arresti a Reggio Calabria

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Operazione contro la 'ndrangheta: smantellata la cosca Latella-Ficara, 12 arresti a Reggio Calabria - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 27 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Un duro colpo alla criminalità organizzata calabrese è stato inferto stamattina dai carabinieri, su direttive della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. ‘operazione ha portato all’arresto di 12 persone, tra cui Demetrio Palumbo, detto “Mico”, considerato uno dei vertici della famiglia Latella, alleata dei De Stefano-Tegano-Libri durante la sanguinosa “guerra di mafia” che ha insanguinato Reggio Calabria dal 1985 al 1991.

‘operazione contro la cosca Latella-Ficara

‘operazione, condotta dai carabinieri del Ros e dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, ha portato all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere e di un obbligo di dimora. Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di fare luce sulle attività illecite del gruppo criminale, che spaziavano dall’estorsione al traffico di droga, dall’usura all’illecita concorrenza nel settore edile.

Demetrio Palumbo, di 75 anni, considerato un elemento di spicco della cosca Latella-Ficara. Palumbo, soprannominato “Mico”, era un uomo di fiducia dei boss Latella e, durante la guerra di mafia che insanguinò Reggio Calabria alla fine degli anni ’80, si muoveva esclusivamente a bordo di auto blindate per tutelare la propria incolumità.

La faida tra le cosche e l’agguato a Palumbo

La faida tra le cosche Latella-Ficara e Serraino è stata una delle più sanguinose nella storia della ‘ndrangheta calabrese. Palumbo, nel 1989, fu vittima di un agguato messo in atto dalla cosca rivale. Nonostante le ferite, riuscì a sopravvivere e a mantenere il proprio ruolo all’interno della cosca.

Il processo “Valanidi” e la condanna di Palumbo

Palumbo non è nuovo a procedimenti giudiziari. In passato, infatti, era stato coinvolto nel processo “Valanidi”, in cui era accusato di omicidio. Al termine del processo, Palumbo fu condannato all’ergastolo, pena poi ridotta a 30 anni. Dopo aver scontato la pena, Palumbo era tornato in libertà, ma le nuove accuse mosse dalla Dda di Reggio Calabria lo hanno nuovamente portato dietro le sbarre.

Le indagini e le accuse

Le indagini, coordinate dalla Procura di Reggio Calabria, hanno permesso di ricostruire le dinamiche interne alla cosca Latella-Ficara e di fare luce sui rapporti tra i vari esponenti del gruppo criminale. Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi.

‘impegno delle forze dell’ordine contro la ‘ndrangheta

‘operazione di stamattina dimostra ancora una volta l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta alla ‘ndrangheta e alla criminalità organizzata. Gli arresti eseguiti rappresentano un importante passo avanti nella lotta alla cosca Latella-Ficara e un segnale forte inviato a tutte le organizzazioni criminali che operano sul territorio.

La rete di affari illeciti della cosca

Le indagini hanno permesso di fare luce anche sulla rete di affari illeciti gestita dalla cosca Latella-Ficara. Gli inquirenti hanno scoperto come il gruppo criminale fosse riuscito ad infiltrarsi nel tessuto economico e imprenditoriale della zona, grazie a una fitta rete di rapporti con imprenditori compiacenti e pubblici ufficiali corrotti.

Le estorsioni e l’usura

Una delle attività illecite più redditizie per la cosca Latella-Ficara era rappresentata dalle estorsioni. Gli affiliati al gruppo criminale, approfittando del clima di paura e di omertà che regnava sul territorio, imponevano ai commercianti e agli imprenditori locali il pagamento del “pizzo”, una tassa illecita imposta dalle organizzazioni mafiose in cambio di una presunta “protezione”.

Il traffico di droga

Un altro settore in cui la cosca Latella-Ficara aveva investito i propri interessi criminali era quello del traffico di droga. Gli inquirenti hanno scoperto come il gruppo criminale fosse riuscito a mettere in piedi una fitta rete di spacciatori e di corrieri, in grado di rifornire di sostanze stupefacenti l’intera provincia di Reggio Calabria.

‘illecita concorrenza nel settore edile

La cosca Latella-Ficara aveva anche messo le mani sul settore edile, imponendo la propria egemonia attraverso l’illecita concorrenza. Gli affiliati al gruppo criminale, grazie a una fitta rete di rapporti con imprenditori compiacenti e pubblici ufficiali corrotti, erano riusciti a ottenere appalti e subappalti pubblici, escludendo di fatto dal mercato le imprese che non accettavano di sottostare alle loro regole.

La lotta alla ‘ndrangheta continua

‘operazione di stamattina rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla ‘ndrangheta e alla criminalità organizzata. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e richiede l’impegno costante di tutte le istituzioni e di tutta la società civile. Solo attraverso una collaborazione fattiva tra cittadini, forze dell’ordine e magistratura sarà possibile debellare definitivamente il fenomeno mafioso e restituire alla Calabria e all’Italia intera la legalità e la sicurezza di cui hanno bisogno.

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