Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 by Redazione
Un’importante operazione di polizia ha avuto inizio grazie al coordinamento della Guardia di Finanza di Latina, sotto la direzione della procura di Cassino. Coinvolgendo multiple località del sud pontino e parte della provincia di Salerno, questa operazione rappresenta un’importante azione contro la criminalità organizzata che ha abusato delle misure di sostegno economico durante l’emergenza sanitaria causata dal COVID-19.
Dettagli dell’operazione della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza di Formia ha avviato un’indagine che ha portato all’esecuzione di un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino. Sono state emesse 11 misure cautelari personali, delle quali 4 prevedono l’arresto domiciliare, mentre altre 7 impongono l’obbligo di presentazione quotidiana presso la sede della Guardia di Finanza competente per la residenza degli indagati. Queste misure colpiscono gravemente individui accusati di appartenere a un’organizzazione criminale ben strutturata, con base operativa a FORMIA e ramificazioni nella provincia di Salerno.
Gli indagati sono sospettati di essere coinvolti nella creazione e vendita di falsi crediti d’imposta. Secondo le indagini, la somma complessiva dei crediti fraudolentemente ottenuti ammonta a oltre 79 milioni di euro. Tali attività illecite sono state messe in atto sfruttando le misure di sostegno finanziario del Governo, emanato con il decreto rilancio durante il periodo più critico della pandemia, quando numerose imprese si trovavano in difficoltà.
Meccanismi di frode associati all’inchiesta
L’operazione è il culmine di una meticolosa indagine da parte delle Fiamme Gialle, la quale ha rivelato un sistema complesso e ben organizzato, caratterizzato da un’ampia rete di collaboratori. Prima di giungere a questo significativo risultato, le forze dell’ordine hanno analizzato minutamente i documenti e le transazioni sospette riguardo ai presunti crediti d’imposta falsi.
Nel contesto dell’operazione, la Guardia di Finanza ha eseguito 33 perquisizioni nei confronti di vari soggetti sospettati di far parte di questo sodalizio. Sono state impiegate anche risorse aeree e unità cinofili specializzate, come i “cash-dog” di Fiumicino e Ciampino, per supportare le operazioni di ricerca e ritrovamento di beni illecitamente detenuti.
L’inchiesta ha portato anche al sequestro di beni mobili e immobili, oltre a denaro contante e preziosi, nei confronti dei presunti membri dell’associazione per delinquere. Le accuse mosse contro i difensori comprendono non solo “associazione per delinquere”, ma anche “truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche” e “autoriciclaggio”.
Profili degli indagati e del sodalizio criminale
Tra i membri del sodalizio emergono diversi soggetti con precedenti penali, alcuni dei quali hanno già subito condanne per reati tributari. Si segnala la presenza di un esponente di spicco, noto per la sua condanna per estorsione e rapina, che evidenzia la pericolosità del gruppo criminale.
L’entità delle attività illecite messe in atto da questa organizzazione non solo ha danneggiato l’erario pubblico, ma ha anche minato la fiducia nella gestione degli aiuti destinati a sostenere le imprese in difficoltà durante la crisi sanitaria. La Guardia di Finanza, attraverso il proprio operato, mira a riportare chiarezza e legalità nel territorio, tutelando così le aziende oneste e i cittadini rispettosi della legge.
La prosecuzione delle indagini e il coordinamento con le autorità competenti risulteranno fondamentali nella lotta contro la criminalità economica, in un contesto in cui è cruciale garantire che i fondi pubblici siano utilizzati esclusivamente per gli scopi ai quali sono destinati.