"Operazione di Israele a Beirut: Eliminato il secondo in comando di Hamas" - avvisatore.it
Un’esplosione devastante ha scosso il quartiere di Mushrafiyeh, nella periferia sud di Beirut, vicino agli uffici del ministero del Lavoro. Secondo quanto riportato dal quotidiano libanese Orient-Le-Jour, l’esplosione ha causato la morte di Saleh al-Arouri, il numero due dell’ufficio politico di Hamas. Successivamente, Hamas ha confermato la notizia della sua morte.
L’uccisione di al-Arouri è avvenuta in un attacco con drone che viene descritto come un raid israeliano contro un ufficio di Hamas. Al-Arouri, fondatore delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, ricopriva il ruolo di vice capo dell’Ufficio politico di Hamas, guidato da Ismail Haniyeh. Inoltre, Hamas ha riferito anche della morte di due comandanti delle Brigate al-Qassam.
Dopo l’esplosione, un portavoce di Hezbollah, la milizia sciita, ha immediatamente parlato di “un omicidio mirato e un attacco con un razzo”. Fonti di polizia citate dall’agenzia Dpa hanno successivamente confermato l’esplosione avvenuta nei sobborghi meridionali di Beirut, una zona nota per la presenza di Hezbollah. L’esplosione ha avuto luogo nella zona di Mushrafiyeh, vicino agli uffici del ministero del Lavoro. La zona è stata immediatamente “sigillata” dai membri di Hezbollah.
Le autorità libanesi hanno avviato un’indagine per determinare le responsabilità dell’esplosione e stabilire se sia stata causata da un attacco mirato o da un incidente. Al momento, non ci sono ulteriori dettagli sulle circostanze esatte dell’esplosione o sulle possibili cause.
L’esplosione ha scatenato preoccupazioni per la sicurezza nella regione, già segnata da tensioni politiche e conflitti. Il Libano ha recentemente affrontato una grave crisi economica e politica, con proteste di massa che hanno portato alle dimissioni del governo nel 2020. L’attacco ha sollevato interrogativi sulle implicazioni per la stabilità della regione e sulle possibili ripercussioni sulle relazioni tra Israele e Hamas.
L’attacco ha suscitato reazioni internazionali, con diverse nazioni che hanno espresso preoccupazione e condannato l’uso della violenza. L’Unione Europea ha dichiarato che “la violenza e il terrorismo non possono essere giustificati” e ha sottolineato l’importanza di una soluzione pacifica e negoziata per il conflitto israelo-palestinese.
Gli Stati Uniti hanno espresso il loro sostegno al Libano e hanno chiesto una “indagine completa e trasparente” sull’esplosione. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato che gli Stati Uniti “condannano fermamente ogni atto di violenza” e hanno sottolineato l’importanza di “evitare azioni che possano portare a un’escalation delle tensioni”.
Mentre le indagini sono ancora in corso, l’esplosione a Beirut continua a sollevare interrogativi sulla sicurezza nella regione e sul futuro delle relazioni tra Israele e Hamas. Le autorità libanesi stanno lavorando per determinare le responsabilità dell’attacco e garantire la stabilità nella regione.
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