Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Un’operazione di grande portata coinvolge oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Catania, impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip per 13 indagati. Questi sono accusati di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti, in particolare di cocaina. L’azione si svolge nelle province di Catania e Agrigento, con l’obiettivo di colpire un’organizzazione mafiosa radicata e attiva nella regione.
l’indagine ‘leonidi bis’
un’azione coordinata dalla Dda
L’indagine, nota come ‘Leonidi bis’, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea e ha visto il coinvolgimento del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catania. Attraverso un mix di sofisticate attività tecniche e operazioni sul campo, gli inquirenti sono riusciti a mettere in luce un’articolazione della famiglia mafiosa ‘Santapaola Ercolano’, attiva nel quartiere ‘Villaggio Sant’Agata’. Questa operazione ha rivelato la capacità delle forze dell’ordine di lavorare in modo efficace e mirato per disarticolare una rete criminale operativa, che necessitava di un intervento deciso per prevenire nuove violenze.
il tentativo di riorganizzazione del gruppo
Secondo le accuse, il gruppo mafioso colpito era in fase di riorganizzazione, dopo aver subito gravi danni a causa di precedenti provvedimenti giudiziari. L’indagine ha anche messo in risalto i conflitti generazionali all’interno dell’organizzazione. Da un lato, i ‘grandi’, rappresentanti della ‘vecchia mafia’, che nonostante la detenzione continuano a esercitare un’influenza significativa. Dall’altro, la ‘giovane mafia’, caratterizzata da un atteggiamento più spregiudicato e autolesionista, spesso visibile anche attraverso i social media. Questa frattura interna sembra aver creato una tensione tale da mettere a rischio la sicurezza pubblica, culminando in un piano per commettere un omicidio.
prevenzione di un omicidio e operazioni di maggio
l’intervento dei carabinieri
Lo scorso dicembre, le forze di polizia hanno anticipato un grave atto criminoso, arrestando nove membri dell’ala armata del sodalizio mafioso, che stavano progettando l’eliminazione di un esponente del clan rivale dei ‘Cappello-Bonaccorsi’. Questo intervento ha evitato che un omicidio si consumasse, evidenziando la prontezza e l’efficacia dell’operato dei Carabinieri di Catania.
i risultati dell’indagine
Nel corso delle attività investigative, durate circa 18 mesi, i carabinieri hanno portato a termine un’importante operazione di sequestro. Sono stati rinvenuti e sequestrati cinque fucili da caccia, di cui tre con le canne mozzate, una mitragliatrice cecoslovacca, due pistole e oltre 350 munizioni di vario calibro. Inoltre, sono stati sequestrati circa un chilo di cocaina, sei chili di hashish, un giubbotto antiproiettile e un lampeggiante blu per auto, elementi che evidenziano la pericolosità e la pianificazione criminale dell’organizzazione.
Con questa operazione, le forze dell’ordine affermano il loro impegno nella lotta contro la mafia e il traffico di droga, puntualizzando la necessità di un continuo monitoraggio e intervento per garantire la sicurezza di cittadini e comunità.