Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
Il dibattito sull’osteopatia torna alla ribalta dopo una diretta televisiva che ha scatenato polemiche e discussioni tra professionisti del settore. La trasmissione ‘Unomattina‘ su Rai1, condotta da Massimiliano Ossini, ha mostrato un osteopata che ha eseguito una manovra di ‘scrocchiò sul collo‘ del conduttore, portando a reazioni forti da parte di figure pubbliche e mediche. Nel contesto dell’avvio dei corsi di laurea in osteopatia, l’episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’efficacia di questa pratica terapeutica.
Polemic in diretta: l’intervento di Andrea Vianello
Durante la trasmissione, l’osteopata ha effettuato una manovra controversa che ha attirato l’attenzione sul rischio legato a tali pratiche. Andrea Vianello, un noto giornalista e presidente dell’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale , ha espresso la sua preoccupazione attraverso i social media. In un post sui social, Vianello ha dichiarato che la stessa manovra gli ha causato, cinque anni fa, una dissecazione della carotide seguita da un ictus. La sua testimonianza ha aggiunto un peso significativo alla discussione sull’uso di tecniche osteopatiche non sempre supportate da evidenze scientifiche solide.
Vianello non ha risparmiato critiche, sottolineando la necessità di un approccio più cauto e informato. Nel suo libro ‘Ogni parola che sapevo‘, Vianello racconta la sua complessa storia di recupero post-ictus, evidenziando le sfide affrontate nel riapprendimento di abilità comunicative fondamentali. Il suo intervento ha trovato una risonanza particolare tra coloro che hanno vissuto esperienze simili e ha posto l’accento sulla responsabilità degli operatori della salute.
L’approccio degli esperti: la posizione di Alberto Momoli
Il dibattito sull’osteopatia non è limitato al semplice scambio di opinioni. È stato siglato anche l’intervento di Alberto Momoli, presidente della Società Italiana Ortopedia e Traumatologia . Momoli ha chiarito che, pur riconoscendo il valore potenziale dell’osteopatia, è fondamentale procedere con cautela. Secondo lui, certe manovre, specialmente in caso di condizioni patologiche specifiche come ernie del disco o cervicali, potrebbero risultare dannose.
Seguendo il suo ragionamento, ha insistito sull’importanza della diagnosi da parte di un professionista medico. Gli ortopedici e i fisiatri dovrebbero intervenire prima di qualsiasi trattamento osteopatico, garantendo che il paziente non si sottoponga a manovre potenzialmente gravi senza adeguate valutazioni mediche. Momoli ha anche suggerito che i corsi di laurea in osteopatia sarebbero potuti essere efficacemente integrati nella Fisioterapia, salvaguardando così una maggiore supervisione professionale.
Il riconoscimento dell’osteopatia: l’istituzione del corso di laurea
Il dibattito si sviluppa in un contesto di importanti novità legislative. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha recentemente avviato i primi corsi di laurea in osteopatia, un passo significativo verso il riconoscimento formale di questa disciplina in ambito sanitario. L’adozione del decreto numero 1563, datato primo dicembre 2023, ha aggiornato gli obiettivi formativi per le professioni sanitarie della prevenzione, segnando un cambio di rotta nella formazione dei professionisti del settore.
L’osteopatia ha visto il suo riconoscimento come professione sanitaria autonoma nel 2018 e la sua ufficializzazione come tale è stata completata a fine 2021. Secondo il Registro degli osteopati d’Italia , questo sviluppo è il risultato di un lungo impegno comune che ha unito osteopati e pazienti, con l’obiettivo di garantire una formazione adeguata per fornire trattamenti sicuri e di qualità. Ad oggi, in Italia si contano circa 12 mila osteopati, e il passo successivo atteso è l’istituzione di un Albo professionale e la definizione di equipollenze, elementi cruciali per la regolamentazione della professione.