Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La situazione nella palazzina 8 di via Alberto Galli 20, ad Acilia, è drammatica. Sette famiglie si trovano a dover fronteggiare una serie di emergenze abitative che si prolungano da un decennio. Le difficoltà si intensificano a causa di cantieri in sospeso, apparenti mancanze di comunicazione da parte del Comune di Roma e una burocrazia a dir poco opprimente. L’Unione Inquilini Ostia ha denunciato questa vicenda come una storia di ordinaria burocrazia in cui i diritti delle famiglie sono continuamente calpestati.
l’agonia di dieci anni di attesa
Un’attesa interminabile
Da ormai 10 anni, i residenti della palazzina 8 si trovano nel limbo di una situazione senza soluzione. Gli interventi necessari a ripristinare la sicurezza degli appartamenti erano programmati ma, di fatto, un’inerzia burocratica ha reso questi lavori un miraggio. L’Unione Inquilini ha sottolineato che solo a partire da metà aprile il Comune ha manifestato segnali di attivazione per iniziare i lavori. Tuttavia, ciò è avvenuto senza la necessaria programmazione di servizi di supporto per le famiglie.
I diritti negati
Le sette famiglie sono in attesa di alloggi alternativi, che avrebbero dovuto essere garantiti come parte di un piano di accompagnamento sociale. Questo piano prevedeva non solo sistemazioni temporanee, ma anche un supporto reale per le esigenze abitative, familiari e lavorative. Dall’Unione Inquilini si sono levate forti critiche verso l’Amministrazione, accusata di non aver rispettato le promesse e di non aver fornito informazioni dettagliate sui progressi dei lavori. Il risultato di quella che doveva essere una procedura di accompagnamento sociale è stato inadeguato, lasciando le famiglie in uno stato di grande vulnerabilità.
emergenze e scadenze impossibili
Un Ferragosto drammatico
Un episodio emblematico che illustra il disagio vissuto da queste famiglie è avvenuto durante il periodo di Ferragosto. Le famiglie si sono trovate a fronteggiare una richiesta di sgombero improvvisa, senza alcun preavviso e senza che fossero messe in atto le misure di supporto promesse. La situazione è stata descritta dall’Unione Inquilini come un aut aut inaccettabile, che ha aggravato ulteriormente le difficoltà di nuclei già fragili.
La mancanza di supporto
Le famiglie, alcune delle quali hanno membri fisicamente impossibilitati a gestire i traslochi, si trovano ora senza informazioni sulla ditta incaricata e senza un deposito per il mobilio. Le proposte di sistemazione temporanea sono risultate grossolanamente inadeguate. Queste decisioni, suddole e non attenuate da un accompagnamento sociale, hanno portato alla sensazione di essere trattati come oggetti, in un contesto di disperazione e confusione.
un appello alla responsabilità
L’attesa continua
Nonostante le difficoltà, l’Unione Inquilini ha reiterato la richiesta di una sospensione delle decisioni affrettate per permettere un confronto costruttivo. La comunicazione con le istituzioni, compreso il Prefetto, è essenziale per tentare di risolvere un problema che non sembra avere fine. L’approccio del Dipartimento delle Politiche Abitative che, secondo l’Unione, ha cercato di allontanare le responsabilità da sé, non è accettato dai residenti che si sentono abbandonati.
La speranza di un incontro risolutivo
Le famiglie di via Galli 20, esasperate da una situazione che si protrae da troppo tempo, auspicano un incontro che porti a soluzioni concrete. “Viviamo una situazione assurda”, ha dichiarato una residente, esprimendo il desiderio di vedere finalmente un esito positivo. La speranza di tutti è che, anche dopo anni di promesse non mantenute e di continui rinvii, si possa giungere a una risoluzione che garantisca un futuro migliore e più stabile per ogni membro di queste famiglie.