Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2024 by Giordana Bellante
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Il dibattito sull’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici a Ostia si intensifica con le critiche espresse dal Comitato Pendolari Roma-Lido. Una lettera inviata dal Sindaco Gualtieri al Presidente della Regione Rocca ha sollevato interrogativi e preoccupazioni tra gli utenti, che denunciano una gestione inefficace dei servizi di trasporto. In questo contesto, emergono questioni cruciali riguardanti la sostenibilità della mobilità nella città.
l’appello del comitato pendolari di roma-lido
Critiche alla gestione attuale
Il Comitato Pendolari Roma-Lido ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla richiesta di aumentare le tariffe dei trasporti, definendola un chiaro segno di “inconsistenza gestionale”. Secondo i pendolari, l’amministrazione comunale, pur proclamando l’importanza della mobilità sostenibile, compie scelte contrarie alle esigenze degli utenti. La lettera del Sindaco Gualtieri, quindi, è percepita come una mancanza di attenzione rispetto alla qualità del servizio attuale.
La validità di tale richiesta è messa in discussione, con il Comitato che chiede quale sia la giustificazione per un incremento delle tariffe, dato che il servizio offerto da Atac presenta notevoli carenze. Gli utenti lamentano lunghi tempi di attesa, chiusure di stazioni della metropolitana e assenza di tram, tutte problematiche che rendono la situazione del trasporto pubblico a Ostia insostenibile.
Inefficienze nel servizio di trasporto
In aggiunta alle considerazioni sulle tariffe, il Comitato evidenzia come la qualità del servizio di trasporto attuale non giustifichi prezzi già elevati. Le inefficienze di Atac sono ben documentate e i pendolari si chiedono che fine abbiano fatto gli investimenti previsti. Dopo aver registrato un attivo di 11 milioni di euro nel bilancio dopo anni di deficit, la richiesta di aumentare i biglietti sembra ancor più ingiustificata.
Sono in arrivo anche fondi significativi per migliorare i servizi, grazie a risorse destinate a investimenti da PNRR, Giubileo e FSC. La questione centrale rimane chiara: perché aumentare le tariffe quando ci sono fondi disponibili per un potenziamento del servizio? I pendolari si interrogano su dove andranno a finire i proventi derivanti da eventuali aumenti.
gli effetti di un potenziale aumento delle tariffe
Conseguenze per gli utenti del trasporto pubblico
Il rischio derivante dall’aumento delle tariffe va ben oltre l’aspetto economico. Secondo i rappresentanti del Comitato Pendolari, incrementare il costo dei biglietti potrebbe portare a una significativa perdita di utenti nel trasporto pubblico, che già fatica a competere con l’uso dell’auto privata. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un incremento nell’utilizzo delle automobili, con una conseguente maggiore congestione del traffico e deterioramento della qualità dell’aria.
Il Sindaco Gualtieri e l’Assessore all’immobilità Patané, secondo le critiche emerse, potrebbero non essere consapevoli delle profonde conseguenze sociali ed ambientali che un aumento delle tariffe comporterebbe. Le statistiche di Atac parlano chiaro: dal 2019 si è registrata una riduzione del 14% nei biglietti venduti e un calo dell’8,6% negli abbonamenti annuali. Un’ulteriore spinta ai costi potrebbe aggravare questa tendenza, provocando un ulteriore allontanamento dal trasporto pubblico.
La questione dei ricavi da bigliettazione
Con i ricavi della bigliettazione che si attestano intorno ai 214 milioni di euro rispetto ai 970 milioni di incassi generali, la proporzione è sottolineata dai pendolari come indicativa di una crescita insostenibile dei costi per i cittadini. Le previsioni di incremento delle tariffe, piuttosto che incentivare l’uso del trasporto pubblico, rischiano di scoraggiare ulteriormente gli utenti, favorendo il ricorso all’auto privata.
Un biglietto maggiorato non farebbe altro che aumentare il costo della mobilità per gli utenti, spesso già in difficoltà. In un contesto in cui 4 euro possono coprire diverse decine di chilometri in auto, il trasporto pubblico deve giustificare il suo costo a fronte di un servizio competitivo e affidabile.
la priorità del servizio sul bilancio
Qualità del servizio vs. gestione finanziaria
Il dibattito si sposta quindi su un elemento cruciale: quale dovrebbe essere la priorità di un’azienda pubblica come Atac? Mentre alcune voci, tra cui quelle del Comitato Pendolari, denunciano una gestione finanziaria blindata e distante dalle reali necessità degli utenti, diventa evidente come la qualità del servizio dovrebbe prevalere sulla mera attenzione al bilancio.
L’attuale focus sulla redditività rischia di comprimere ulteriormente la già critica situazione del trasporto pubblico, colpendo i cittadini più vulnerabili che dipendono dallo stesso per i propri spostamenti quotidiani. Un cambiamento nella impostazione strategica dell’amministrazione potrebbe portare a una nuova visione del servizio, incentrata sull’utente e sulla sostenibilità, piuttosto che sugli utili a breve termine.
La comunità di Ostia si trova quindi a un bivio: è necessario un confronto aperto e costruttivo tra i vari attori coinvolti, affinché la mobilità sostenibile non rimanga solo un bel discorso da fare, ma possa tradursi in azioni concrete al servizio dei cittadini.