Otto anni dopo i terremoti del centro Italia: bilanci e sviluppi sulla ricostruzione

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Otto anni dopo i terremoti del centro Italia: bilanci e sviluppi sulla ricostruzione - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 by Giordana Bellante

La sequenza sismica che ha colpito il Centro Italia tra il 24 agosto 2016 e il 18 gennaio 2017 ha lasciato ferite profonde e numerose sfide da affrontare per la ricostruzione. Quattro terremoti in un breve lasso di tempo hanno interessato un’area vasta, coinvolgendo più di 138 comuni in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. In questo contesto, le istituzioni si trovano a fare bilanci, mentre il Commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, sottolinea la necessità di ricordare le vittime e di analizzare i progressi fatti.

L’eredità del sisma e la memoria delle vittime

Un evento devastante come quello accaduto nel 2016 ha segnato la vita di centinaia di famiglie, con un totale di 299 vittime, e ha avuto un impatto significativo sull’ecosistema sociale ed economico delle regioni colpite. A otto anni di distanza, Guido Castelli ha enfatizzato l’importanza di fare memoria delle vittime e delle loro famiglie, richiamando l’attenzione sulle promesse non mantenute da parte delle istituzioni. Nel giorno dell’anniversario, la questione dei ritardi accumulati nella ricostruzione è tornata al centro del dibattito, con Castelli che mette in evidenza “le troppe false partenze” che si sono susseguite negli anni.

Le cicatrici lasciate da questo disastro naturale non sono solo fisiche; esso ha influenzato gli equilibri familiari, le comunità e l’indotto economico in diverse località, fra cui Amatrice e Accumuli. Oltre alla perdita di vite umane, molte persone hanno visto distrutti i propri beni, e proprio per questo fondamentale è stato il lavoro delle istituzioni nel garantire supporto e risorse per la ricostruzione. I dati recenti evidenziano il desiderio di ricominciare, tanto da far emergere la necessità di una strategia chiara e concreta per onorare la memoria di chi ha subito lutti.

Progressi nella ricostruzione privata: dati e statistiche

Alla data del 31 luglio 2024, sono state presentate 31.786 richieste per la ricostruzione privata di immobili danneggiati, con un valore cumulativo di 14,5 miliardi di euro. Di queste, il 64% è stato approvato, equivalendo a circa 9 miliardi di euro già concessi. I dati mostrano che, dal 2022 al 2024, si è registrata una significativa accelerazione nel processo di approvazione delle richieste, con quasi 9.000 domande presentate negli ultimi due anni.

Delle richieste approvate, una percentuale significativa deriva dalle Marche, seguite da Abruzzo, Umbria e Lazio, con quest’ultimo regione mostrando un livello di approvazioni inferiore rispetto alle altre. Al 31 luglio 2024, risultano inoltre attivi 20.379 cantieri, di cui 11.364 sono stati già conclusi. L’analisi dei progressi regionali fornisce un quadro d’insieme interessante e riflette il differente stato della ricostruzione sull’intero territorio colpito.

L’impatto delle erogazioni e il ruolo di Cassa depositi e prestiti

I dati relativi alle erogazioni da parte della Cassa depositi e prestiti indicano un record nel sostegno economico alle imprese coinvolte nella ricostruzione. Tra il 25 luglio e il 12 agosto 2024, l’importo erogato ha superato i 76 milioni di euro, segnando un incremento del 31,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo stimolo economico ha portato la cifra totale delle erogazioni a 4,769 miliardi di euro, evidenziando un impegno concreto nello stanziamento di fondi per la riparazione e la ricostruzione post-sisma.

La Cassa depositi e prestiti ha giocato un ruolo cruciale nel finanziamento, con cifre significativamente superiori rispetto agli anni precedenti. Quest’anno, è già stato erogato un ammontare importante, confermando una tendenza al rialzo rispetto ai bilanci degli anni passati. Questa realtà rappresenta una boccata d’ossigeno per le comunità colpite, dimostrando come una coordinazione efficace tra le istituzioni possa facilitare un processo di recupero più rapido ed efficiente.

Lo stato della ricostruzione pubblica e l’emergenza abitativa

Secondo il Rapporto sulla ricostruzione aggiornato al 31 maggio 2024, il 95% delle opere pubbliche previste è stato avviato. In questo contesto, il 66% delle opere è in fase di progettazione, con una quota del 25% già approvata e il 12% concluso. Questi dati forniscono un segno tangibile che i lavori procedono e che molte località stanno finalmente vedendo i frutti di un impegno prolungato.

Parallelamente, l’emergenza abitativa sta mostrando segnali di miglioramento, con il numero di famiglie che fanno ancora ricorso all’assistenza abitativa in calo. Nel 2024, i nuclei assistiti sono stati 11.182, un abbattimento rispetto ai 12.319 del 2023 e 14.211 del 2022. Questi progressi offrono uno spunto di ottimismo, e il Commissario Castelli ha richiamato l’importanza di garantire che tale cambiamento sia visibile anche nei territori più colpiti, come Amatrice, Accumuli e Arquata.

I progetti di riqualificazione avviati in queste aree, così come il recente via libera per il piano di ricostruzione ad Arquata, rappresentano un passo importante verso un futuro di speranza per le comunità devastate. Anche il programma speciale per Accumuli è indicativo di un approccio integrato alla ricostruzione, ponendo l’accento sulla necessità di rinnovare non solo le strutture fisiche, ma anche il tessuto sociale delle comunità.

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