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Ozempic e Wegovy: dai trattamenti per il diabete a nuove frontiere contro l’obesità

L’interesse crescente verso farmaci come Ozempic e Wegovy ha suscitato discussioni accese, soprattutto dopo episodi clamorosi come quello della modella Lottie Moss. Utilizzati inizialmente come antidiabetici, questi medicinali stanno guadagnando attenzione per la loro efficacia nella gestione del peso, ma il loro uso improprio solleva interrogativi sulla sicurezza e gli effetti collaterali. Ciò che emerge è un panorama complesso dove il confine fra terapia e abuso si fa sottile.

Il contesto di Ozempic: uno strumento per la perdita di peso

Origine e sviluppo

Ozempic, noto commercialmente, è il nome sotto cui è commercializzata la semaglutide, un farmaco sviluppato dall’azienda danese Novo Nordisk. Sebbene inizialmente concepito per il trattamento del diabete di tipo 2, il farmaco ha attirato l’attenzione dei media e degli utenti dei social network per la sua presunta capacità di facilitare una rapida perdita di peso. Questo fenomeno ha spinto molti a cercare il farmaco, non solo tra i pazienti diabetici, ma anche tra persone in sovrappeso che desiderano risultati rapidi e tangibili, soprattutto dopo insuccessi con diete e attività fisica.

Meccanismo d’azione

Il farmaco appartiene alla categoria degli agonisti GLP-1, una classe di farmaci che simula l’azione del glucagon-like peptide-1, un ormone naturale che regola la glicemia. La semaglutide incrementa la produzione di insulina e riduce la secrezione di glucagone, elementi fondamentali per il controllo efficace della glicemia. A livello gastrointestinale, il farmaco ritarda lo svuotamento gastrico, inducendo un senso di sazietà che contribuisce a ridurre l’apporto calorico complessivo. Queste caratteristiche lo rendono appetibile come opzione per chi cerca di perdere peso, ma la necessità di un uso controllato è essenziale.

La situazione attuale: da trattamento antidiabetico a rimedio per l’obesità

Prescrizioni e uso ‘off label’

A partire dagli studi clinici che hanno rivelato gli effetti dimagranti della semaglutide, alcuni medici hanno iniziato a prescrivere Ozempic in modalità “off-label” per affrontare l’obesità. Questo approccio, sebbene possa portare benefici, apre la porta a potenziali rischi, come evidenziato dall’incidente di Lottie Moss, ricoverata per problemi di salute legati all’uso eccessivo del farmaco. Tali eventi sollevano preoccupazioni riguardo all’autoprescrizione e all’abuso del farmaco, con la necessità di una supervisione medica più rigorosa.

L’approvazione di Wegovy

Consapevole delle domande e delle esigenze di salute pubblica, Novo Nordisk ha introdotto un nuovo farmaco chiamato Wegovy, una versione di Ozempic con un dosaggio maggiore, specificamente progettata per il trattamento dell’obesità. Chiesta l’autorizzazione tre anni fa, Wegovy ha ottenuto il via libera nell’Unione europea all’inizio del 2022, affermandosi anche come ‘scoperta dell’anno’ nel campo della medicina. La separazione delle indicazioni consente un uso mirato, pur mantenendo la necessità di un’adeguata consultazione medica.

Regole e restrizioni sul trattamento dell’obesità

Prescrizioni per pazienti in Italia

In Italia, la semaglutide è rimborsata dal Sistema sanitario nazionale esclusivamente per gli adulti affetti da diabete mellito di tipo 2, quando il controllo della malattia non è sufficiente attraverso dieta ed esercizio fisico. Il riconoscimento dell’utilità del farmaco anche per i pazienti obesi ha spinto l’Agenzia italiana del farmaco a considerare l’approvazione di Ozempic per la gestione dell’obesità, ma con la specifica che, in questo caso, il costo è a carico del paziente. Questa distinzione nei rimborsi evidenzia la necessità di bilanciare l’accessibilità e la responsabilità clinica.

Considerazioni sui rischi e benefici

Sebbene l’efficacia di Ozempic e Wegovy nella perdita di peso possa essere allettante, rimangono validi i rischi associati al loro uso. Eventi avversi, come reazioni gastrointestinali, convulsioni e disidratazione, possono derivare dall’assunzione di dosaggi inadeguati o dall’uso non supervisionato di questi farmaci. L’educazione e la consapevolezza degli utenti sono cruciali per prevenire abusi e garantire che il farmaco venga utilizzato per il suo scopo originale di trattamento della salute, piuttosto che come strumento per risultati rapidi.

Luisa Pizzardi

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