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Padre e figlio emiliani condannati a 60 milioni di rupie in Sri Lanka per contrabbando di insetti

Un caso di contrabbando di insetti protetti ha attirato l’attenzione dei media, portando alla condanna di un noto medico ortopedico e di suo figlio. La sentenza emessa in Sri Lanka segna un capitolo inquietante nella conservazione della fauna selvatica. Scopriamo i dettagli di questa vicenda che ha coinvolto due cittadini italiani e che solleva interrogativi sull’illegalità del traffico di specie protette.

L’arresto dei due italiani in Sri Lanka

Il 9 maggio scorso, un intervento delle autorità locali ha portato all’arresto di Luigi Ferrari, un noto chirurgo ortopedico di 68 anni originario di Sassuolo, e di suo figlio 28enne, Mattia. I due italiani sono stati fermati all’uscita della riserva naturale di Yala, un’area di grande biodiversità nel sud dello Sri Lanka, mentre cercavano di portare fuori dal Paese un carico insolitamente ricco di insetti.

Le guardie per la conservazione della fauna selvatica hanno immediatamente esaminato il contenuto degli zaini dei due, trovando centinaia di esemplari di insetti, accuratamente chiusi in barattoli di vetro, bustine e contenitori di plastica. L’operazione di cattura e trasporto di tali specie, tutte protette, è stata considerata una violazione delle leggi locali dedicate alla tutela della fauna selvatica. Da quel giorno, entrambi si trovano in custodia detenuti.

La condanna e la multa record

Nei giorni scorsi, Luigi e Mattia Ferrari sono stati giudicati dalla pretura di Thissamaharama, che ha emesso una sentenza severa. È stata imposta loro una multa di 60 milioni di rupie, equivalente a oltre 180mila euro, un valore che rappresenta la sanzione più alta mai comminata in Sri Lanka per simili infrazioni. Secondo quanto riportato dai media locali, il giudice ha fissato un termine per il pagamento della multa entro il 29 settembre. In caso di mancato pagamento, i due italiani rischiano di affrontare una pena detentiva di due anni.

L’attenzione verso questa vicenda è accentuata dal ruolo professionale di Luigi Ferrari, conosciuto non solo per la sua carriera medica ma anche per il suo interesse nell’entomologia. Questo aspetto della sua vita ha reso ancora più sorprendente la natura della sua presunta attività illegale.

Le accuse gravi e le tecniche di cattura utilizzate

Le accuse rivolte a Luigi e Mattia Ferrari sono particolarmente gravi. Secondo le indagini condotte dalle autorità, i due avrebbero elaborato un piano mirato per catturare insetti protetti, utilizzando sostanze attrattive e sacchettini di cera per preservare chimicamente gli esemplari. I documenti di accusa specificano che tra gli insetti trovati vi erano 101 specie di farfalle e libellule, tutte illegalmente catturate, collezionate e pronte per essere trasportate.

Il caso, che coinvolge un professionista affermato e suo figlio, pone interrogativi significativi sulle pratiche illegali legate al traffico di fauna selvatica, un problema crescente non solo in Sri Lanka, ma a livello globale. Le leggi sulla protezione della fauna selvatica sono rigorose in molti Paesi, creando una rete di salvaguardia per preservare la biodiversità e prevenire l’estinzione di specie rare.

Questa vicenda costituisce un monito per tutti i viaggiatori e i cultori di natura, sottolineando l’importanza di rispettare le normative locali e di promuovere pratiche di conservazione sostenibili.

Giordana Bellante

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