Payback dispositivi medici: la Corte Costituzionale si pronuncia sul controverso meccanismo di recupero - Occhioche.it
Contesto: La Corte Costituzionale italiana ha fissato per domani l’udienza pubblica di discussione sui ricorsi rimessi dal Tribunale Amministrativo Regionale riguardo al payback dei dispositivi medici. Questo meccanismo di recupero delle spese sanitarie è stato introdotto nel 2015 e ha sollevato numerose questioni di legittimità.
Il payback dei dispositivi medici è un meccanismo di recupero delle spese sanitarie introdotto nel 2015 dal governo italiano. Questo sistema prevede che le aziende produttrici di dispositivi medici rimborsino al Servizio Sanitario Nazionale la differenza tra il tetto di spesa stabilito per l’acquisto di tali dispositivi e la spesa effettivamente sostenuta. In altre parole, se la spesa per l’acquisto di dispositivi medici supera il limite prefissato, le aziende sono tenute a rimborsare la differenza al SSN.
Questo meccanismo è stato introdotto per contenere la spesa sanitaria pubblica, ma fin dall’inizio ha sollevato numerose questioni di legittimità. In particolare, è stato criticato perché va ad incidere su rapporti contrattuali già chiusi e cristallizzati, costringendo le aziende a pagare per sforamenti di spesa che non hanno direttamente causato.
Secondo le stime, le aziende produttrici di dispositivi medici potrebbero dover pagare circa un miliardo di euro per gli sforamenti del tetto di spesa per gli anni 2015-2018. Questa cifra rappresenta una pesante penalizzazione per le aziende, in particolare per le piccole e medie imprese che operano nel settore sanitario.
Domani si terrà l’udienza pubblica di discussione sui ricorsi rimessi dal TAR alla Corte Costituzionale riguardo al payback dei dispositivi medici. In particolare, la Corte dovrà chiarire se il meccanismo di recupero delle spese sanitarie sia legittimo o meno, e se le aziende produttrici di dispositivi medici siano effettivamente tenute a pagare per gli sforamenti di spesa.
Se la Corte Costituzionale dovesse dichiarare il payback dei dispositivi medici incostituzionale, il meccanismo di recupero delle spese sanitarie verrebbe abolito e le aziende non sarebbero più tenute a pagare per gli sforamenti di spesa. Questa decisione rappresenterebbe una vittoria per le imprese del settore sanitario, ma potrebbe avere conseguenze negative sul contenimento della spesa sanitaria pubblica.
Se invece la Corte Costituzionale dovesse confermare la legittimità del payback dei dispositivi medici, le aziende sarebbero tenute a pagare per gli sforamenti di spesa e il meccanismo di recupero delle spese sanitarie rimarrebbe in vigore. Questa decisione potrebbe avere conseguenze negative sulle imprese del settore sanitario, in particolare sulle piccole e medie imprese che operano nel settore.
In ogni caso, la decisione della Corte Costituzionale rappresenterà un importante punto di riferimento per il settore sanitario italiano e per il contenimento della spesa sanitaria pubblica.
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