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Paziente RSA deceduto in ospedale, familiari informati dopo 8 giorni

Anziano muore in ospedale senza che la figlia venga avvisata

Un 91enne ospite di una casa di cura nella provincia di Rimini è morto in ospedale senza che la sua unica figlia fosse avvisata. La donna, residente a Cesenatico, è venuta a conoscenza della morte del padre solo otto giorni dopo, quasi per caso, grazie a una telefonata della casa di cura che si informava sulla salute dell’anziano. La vicenda, riportata da Qn-Resto del Carlino, solleva dubbi sulla gestione della comunicazione da parte delle autorità sanitarie.

Morte in ospedale senza avviso alla famiglia

L’anziano è deceduto il 15 gennaio, ma la figlia è stata informata solo il 23 gennaio. Nessun parente è stato in grado di raggiungere l’ospedale per stare accanto all’anziano nei suoi ultimi momenti. La figlia, che vive a Cesenatico, ha scoperto la morte del padre solo grazie a una telefonata della casa di cura che si interessava della sua salute. La mancanza di comunicazione tempestiva ha lasciato la donna sconvolta e indignata.

Denuncia querela presentata dall’avvocato della famiglia

L’avvocato Angelo Soragni del Foro di Forlì Cesena ha presentato una denuncia querela ai carabinieri di Cesenatico per la morte dell’anziano in ospedale a Rimini. “Abbiamo lasciato all’autorità giudiziaria le eventuali ipotesi su cui basare un’indagine. I risvolti di questa vicenda potrebbero essere sia penali che civilistici con risarcimento del danno”, ha dichiarato l’avvocato. La mancata comunicazione alla figlia e il ritardo nell’informarla della morte del padre sollevano interrogativi sulla gestione della situazione da parte delle autorità sanitarie.

Comunicazione tempestiva e mezzi di comunicazione moderni

L’avvocato Soragni ha sottolineato l’importanza di una comunicazione tempestiva in casi come questi, soprattutto considerando i mezzi di comunicazione moderni a disposizione. “Assurdo pensare che non si possa dare una comunicazione tempestiva oggi – conclude l’avvocato Soragni – con i mezzi di comunicazione che ci sono a disposizione”. La vicenda solleva dubbi sulla gestione delle informazioni da parte delle strutture sanitarie e sulla necessità di migliorare i protocolli di comunicazione per garantire che i familiari siano informati in modo tempestivo in caso di decesso di un proprio caro.

Redazione

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