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Le loot box: un rischio di gioco d’azzardo nei videogiochi

Le loot box sono pacchetti acquistabili che offrono ricompense casuali all’interno dei videogiochi. Tuttavia, un nuovo studio condotto dall’Università di Plymouth nel Regno Unito ha sollevato preoccupazioni riguardo al potenziale rischio di gioco d’azzardo associato a queste “scatole a sorpresa”. Secondo la ricerca, le persone a rischio, come coloro che hanno problemi di gioco d’azzardo, sono più propense a interagire con le loot box rispetto agli altri. Questo solleva preoccupazioni sulla loro accessibilità ai bambini, nonostante le evidenze che dimostrano la loro somiglianza strutturale e psicologica con il gioco d’azzardo.

Lo studio evidenzia i rischi delle loot box

Lo studio condotto dall’Università di Plymouth è uno dei più ampi e solidi mai realizzati sulle loot box. Gli esperti hanno intervistato 1.495 giocatori che acquistano loot box e 1.223 che acquistano altri contenuti di gioco non randomizzati. I risultati hanno mostrato che coloro che corrono il rischio di aprire una loot box sono persone che hanno avuto esperienze di gioco d’azzardo, impulsività e cognizioni legate al gambling. Inoltre, è stato dimostrato che l’acquisto di loot box può influenzare in modo sproporzionato le persone a rischio, come coloro che hanno avuto problemi di gioco d’azzardo in passato.

Secondo James Close, autore principale dello studio, le loot box sono simili al gioco d’azzardo a causa dello schema mentale rischio/ricompensa e dei comportamenti associati all’accesso a queste funzionalità. Close afferma: “Le loot box sono ricompense a pagamento nei videogiochi, ma il giocatore non sa cosa c’è dentro. Sappiamo che ci sono somiglianze con il gioco d’azzardo e questi nuovi lavori forniscono una descrizione più robusta che esplora le complessità del problema“.

La necessità di regolamentare le loot box

Nonostante le evidenze raccolte sul collegamento tra loot box e rischio di gioco d’azzardo, queste funzionalità rimangono accessibili ai bambini. Gli esperti sottolineano la necessità di maggior rigore nella regolamentazione di queste scatole a sorpresa. Stuart Spicer, co-responsabile dello studio, afferma: “Speriamo davvero che questi risultati si aggiungano alla base di prove che mostra il legame tra loot box, gioco d’azzardo e altri comportamenti rischiosi, e che ci sia una maggiore spinta ad agire e ridurre al minimo i danni“.

La ricerca è stata finanziata dall’associazione ‘GambleAware’ e condotta in collaborazione con l’Università di Wolverhampton e altri partner. I risultati dello studio hanno anche evidenziato che i minori di 18 anni che si sono impegnati con le loot box sono passati ad altre forme di gioco d’azzardo. Questo sottolinea ulteriormente la necessità di agire per proteggere i gruppi a rischio, come coloro con pensieri disfunzionali sul gioco d’azzardo e redditi più bassi.

In conclusione, le loot box nei videogiochi rappresentano un potenziale rischio di gioco d’azzardo, soprattutto per le persone a rischio. È necessario un maggiore rigore nella regolamentazione di queste funzionalità per proteggere i consumatori dai danni finanziari e psicologici.

Redazione

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