La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata ha incaricato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di effettuare perquisizioni domiciliari nei confronti del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, notificandogli contestualmente la sua posizione di indagato per l’ipotesi di reato di riciclaggio. L’indagine riguarda il presunto coinvolgimento di Sgarbi nel riciclaggio di un’opera d’arte di valore, un quadro del 1600 di grandi dimensioni raffigurante “un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro”, di autore sconosciuto ma attribuito ai pittori “Solimena” e il “Cavallino”.
Durante le perquisizioni, che si sono estese anche alle residenze di Sgarbi a Roma e nelle Marche, sono stati sequestrati dispositivi telematici, informatici e documenti relativi all’indagine in corso. Secondo quanto riportato nella nota dei Carabinieri Tpc, l’opera sarebbe il frutto di un furto avvenuto presso il castello di Buriasco, denunciato il 14 febbraio 2013 dalla proprietaria Margherita Buzio insieme a complice ignoti. Il dipinto è stato rinvenuto dalle autorità presso dei magazzini a Ro Ferrarese, nella disponibilità della Fondazione “Cavallini-Sgarbi”, insieme a una copia in 3D realizzata da un laboratorio di Correggio.
Come risultato delle perquisizioni, l’opera d’arte è stata sequestrata per consentire ulteriori verifiche scientifiche. Il quadro, di grande valore storico e artistico, è stato trovato presso i magazzini di Ro Ferrarese, nella disponibilità della Fondazione “Cavallini-Sgarbi”. Inoltre, è stata rinvenuta anche una copia tridimensionale del dipinto, realizzata da un laboratorio di Correggio.
Le indagini sul presunto coinvolgimento di Vittorio Sgarbi nel riciclaggio dell’opera d’arte sono ancora in corso. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata ha delegato al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale il compito di condurre le indagini e di eseguire le perquisizioni domiciliari. Sgarbi, noto critico d’arte e politico italiano, è stato indagato per aver acquisito illegalmente l’opera d’arte, che sarebbe stata rubata dal castello di Buriasco. Le autorità stanno cercando di fare luce sulla provenienza e sulla storia dell’opera, al fine di determinare eventuali responsabilità penali.
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