Pianificazione terroristica a L'Aquila: Dietro le Quinte di un Attacco - Occhioche.it
L’operazione di arresto dei tre palestinesi a L’Aquila, membri delle Brigate Tulkarem, ha svelato una trama terroristica in fase di pianificazione. I nomi di Anan Kamal Afif Yaeesh, Ali Saji Ribhi Irar e Mansour Doghmosh sono stati collegati a un presunto progetto di attacco con autobomba nell’insediamento israeliano di Avnei Hefetz, in Cisgiordania.
L’ordinanza emessa dal gip distrettuale di L’Aquila ha portato alla luce le conversazioni intercettate tra i sospettati, rivelando dettagli agghiaccianti sul loro presunto coinvolgimento in attività terroristiche. Il Gruppo di risposta rapida – Brigate Tulkarem sembrava essere pronto a condurre un attacco suicida di vasta portata, come testimoniato da dialoghi registrati.
I tre indagati erano già noti come membri delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, con una presenza sia in territorio israelo-palestinese che in Cisgiordania. Il ‘Gruppo di risposta rapida – Brigate Tulkarem’, creato e finanziato da loro stessi, emergeva come un’articolazione militare ben organizzata che operava anche dall’Aquila, luogo in cui risiedevano i tre palestinesi coinvolti.
Tra i tre arrestati, Anan Kamal Afif Yaeesh sembrava ricoprire il ruolo di capo all’interno del gruppo, come indicato dalle intercettazioni e dalle indagini in corso. Oltre a pianificare attentati e definire le strategie operative, i sospettati si preparavano anche a realizzare video e comunicati per reclutare e addestrare nuovi membri, compresi giovani e bambini.
Le conversazioni intercettate rivelano dettagli inquietanti sulla pianificazione dell’attentato ad Avnei Hefetz, con riferimenti a telecamere da installare sui fucili di precisione e sui berretti per documentare l’azione. I messaggi tra Yaeesh e un altro individuo evidenziano la determinazione di portare avanti l’attacco, incluso l’utilizzo di espedienti per manipolare l’opinione pubblica.
Attualmente, uno dei tre arrestati è soggetto a una procedura di estradizione su richiesta delle autorità israeliane, con la Corte di Appello di L’Aquila chiamata a valutare il caso. La città si trova ora al centro di un’indagine che ha svelato una realtà oscura e pericolosa, mettendo in luce la minaccia di attività terroristiche pianificate in territorio internazionale.
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