Pil italiano rallenta nel quarto trimestre, turismo straniero sostiene l'economia - avvisatore.it
L’economia italiana sta attraversando una fase di stagnazione nel quarto trimestre, con un PIL quasi fermo dopo un modesto aumento dello 0,1% nel terzo trimestre. Nonostante il ritorno dell’inflazione, i tassi di interesse rimarranno alti per alcuni mesi e il credito risulta troppo costoso, penalizzando gli investimenti. Sia il settore dei servizi che l’industria sono deboli, anche se quest’ultima mostra qualche segnale di miglioramento. Tuttavia, non si registra un impulso significativo dai dati del mercato del lavoro, che non contribuiscono a stimolare i consumi. Gli scambi mondiali e l’export sono rallentati a causa delle guerre commerciali e dell’incertezza economica.
Secondo l’analisi Congiuntura Flash del Centro studi di Confindustria, il turismo sta giocando un ruolo fondamentale nel sostenere l’economia italiana, mostrando un andamento record. L’inflazione è scesa a novembre, con un aumento annuo dello 0,7% rispetto all’1,7% precedente, grazie a una diminuzione dei prezzi energetici (-24,4% rispetto al -19,7%) e a un rallentamento dei prezzi alimentari (+5,8% rispetto al +6,3%). Tuttavia, la misura core dell’inflazione rimane ancora elevata, con un aumento del 3,1%.
A dicembre, i tassi di interesse della Federal Reserve (Fed) e della Banca Centrale Europea (BCE) sono rimasti stabili rispettivamente al 5,50% e al 4,00%. Secondo le previsioni future negli Stati Uniti, si prevede un primo calo dei tassi nel marzo 2024, il che significa che i tassi rimarranno ai massimi per altri 7 mesi. Anche nell’eurozona si prevedono mosse simili, sebbene i rialzi dei tassi siano meno probabili a causa del calo dell’inflazione.
L’aumento dei tassi di interesse e il loro mantenimento ai massimi per un lungo periodo stanno influenzando negativamente il credito e gli investimenti. A ottobre, il costo del credito per le imprese è aumentato ancora, con una media del 5,46% e il 5,95% per le piccole imprese. Nonostante ciò, si è registrata una riduzione della caduta dei prestiti, con una diminuzione annua del 5,5% rispetto al minimo del -6,7%. Inoltre, i prestiti in sofferenza si sono ridotti per il secondo mese consecutivo, ammontando a 19 miliardi di euro. Tuttavia, le difficili condizioni del credito stanno limitando l’utilizzo dei prestiti per finanziare gli investimenti. Gli investimenti delle imprese in impianti e macchinari sono diminuiti dello 0,9% nel terzo trimestre e dello 0,4% nel secondo trimestre. Tuttavia, gli investimenti nel settore delle costruzioni stanno mostrando segni di ripresa dopo una forte caduta nel secondo trimestre. Complessivamente, gli investimenti sono leggermente diminuiti dello 0,1% nel terzo trimestre, dopo una caduta del 2,0% nel secondo trimestre.
Il settore dei servizi sta mostrando segni di debolezza, come evidenziato dall’indice RTT (Csc-TeamSystem). Per quanto riguarda l’industria, il quarto trimestre presenta segnali contrastanti dopo un modesto aumento dello 0,2% nel terzo trimestre. La metà dei settori industriali è in calo, con il settore tessile che registra una diminuzione del 11,3% rispetto all’anno precedente, mentre l’altra metà mostra una crescita, come nel caso del settore farmaceutico con un aumento del 10,4%. Tuttavia, si nota un miglioramento della fiducia delle imprese nel complesso.
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