Polemica sul Ddl presepe a scuola: nessuna imposizione - avvisatore.it
L’iniziativa della senatrice Lavinia Mennuni, di Fratelli d’Italia, che propone un disegno di legge per vietare alle scuole di impedire le celebrazioni tradizionali legate al Natale e alla Pasqua cristiana, ha suscitato diverse reazioni. Alcuni dirigenti di scuole multietniche considerano questa proposta una provocazione o una imposizione anacronistica. Secondo il partito FdI, è inaccettabile che alcune scuole abbiano rinominato il Natale come “Festa d’Inverno”.
La Cisl Scuola, invece, sostiene l’iniziativa parlamentare. La numero uno del sindacato, Ivana Barbacci, afferma che il presepe è una rappresentazione che fa parte della cultura italiana e che non si può ignorare. Secondo Barbacci, non si tratta di una questione religiosa, ma di una tradizione che fa parte delle fondamenta della nostra cultura.
Diverse scuole multietniche si oppongono alla proposta di legge. La dirigente Veronica Migani, che dirige un istituto professionale a Bergamo, afferma che nella sua scuola sono presenti alberi di Natale e crocifissi e che non hanno mai avuto problemi. Migani considera questa proposta una provocazione e afferma che nella sua scuola rispettano anche il Ramadan di alcuni studenti.
Anche la preside Rosanna La Balestra, che dirige un complesso scolastico a Roma, composto da cinque plessi con molti studenti stranieri, si oppone alla proposta. La Balestra afferma che la multiculturalità della scuola è una ricchezza e che questa imposizione va contro l’autonomia della scuola.
I sindacati degli insegnanti hanno diverse opinioni sulla proposta di legge. Emilio Fratta, presidente di DirigentiScuola, la definisce una bufala e afferma che si tratta di una misura che serve solo a distogliere l’attenzione dai veri problemi della scuola e del Paese. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione presidi (Anp), ritiene che sia importante preservare le tradizioni del Paese, ma che imporle per legge sia fuori luogo. Gianna Fracassi, segretario generale Flc Cgil, sottolinea l’importanza di promuovere il pensiero libero e critico nelle scuole anziché imporre determinate tradizioni. Giuseppe D’Aprile, della Uil, chiede che si promuova il pensiero libero e critico nelle scuole anziché imporre determinate tradizioni.
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