Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 by Redazione
L’amministrazione regionale del Lazio esprime una netta contrarietà alla decisione della Fondazione Santa Lucia di procedere con la vendita della struttura attraverso vie legali. Questa scelta è al centro di un acceso dibattito riguardo la tutela dei posti di lavoro, dei servizi assistenziali e delle attività di ricerca. Le dichiarazioni degli ufficiali regionali pongono l’accento su una situazione che potrebbe avere impatti significativi su oltre 800 lavoratori e sui pazienti che dipendono dalla fondazione.
La decisione controversa della Fondazione Santa Lucia
Una mossa inaspettata
Il comunicato diffuso dalla Fondazione Santa Lucia ha colto di sorpresa sia i dipendenti sia le autorità regionali, suscitando preoccupazioni per il futuro dell’istituto. Con l’intenzione di avvalersi di un concordato semplificato, la Fondazione ha escluso la richiesta di amministrazione straordinaria, una scelta che molti giudicano controproducente. L’amministrazione regionale ha interpretato questa decisione come un gesto di scarsità di rispetto istituzionale, che pone a rischio i servizi e i livelli occupazionali.
Dopo aver ricevuto notevoli aiuti dal Governo, superando i 11 milioni di euro, la Fondazione ha comunicato l’intenzione di vendere l’azienda, suscitando disappunto tra i rappresentanti istituzionali. La Regione ha rinnovato l’invito alla proprietà a ripensare alla strategia da seguire, suggerendo che l’amministrazione straordinaria sarebbe stata l’unica opzione in grado di garantire la sopravvivenza e l’efficienza dell’istituto.
Rischi per lavoratori e pazienti
La mancanza di chiarezza nella comunicazione da parte della Fondazione ha alimentato le preoccupazioni riguardo la sicurezza occupazionale. Senza un processo di amministrazione straordinaria, ci sono dubbi su come verranno gestiti i diritti dei lavoratori e sulla continuità dei servizi assistenziali. La Regione ha sottolineato l’importanza di garantire la protezione dei livelli occupazionali, che sembrano compromettersi a fronte di una possibile vendita.
La decisione di ricorrere a un tribunale per la vendita ha sollevato interrogativi sulla trasparenza del processo e sulla possibilità di mantenere alta la qualità dell’assistenza ai pazienti. In aggiunta, i rappresentanti sindacali hanno espresso profondo rammarico per l’atteggiamento della proprietà, che sembra voler rinunciare a qualsiasi forma di responsabilità.
Il ruolo cruciale della Regione Lazio
Azioni proattive per il futuro del Santa Lucia
Nel corso dell’ultimo anno, la Regione Lazio ha lavorato attivamente per trovare soluzioni che possano garantire un futuro sostenibile al Santa Lucia. Gli sforzi si sono concentrati sulla salvaguardia dell’eccellenza dell’istituto, cercando di integrare un sistema di gestione che includesse attori no-profit per supportare la fondazione.
Il richiamo alla responsabilità lanciato dal Ministro Adolfo Urso, dal Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, e dai sindacati nel tavolo di discussione tenutosi il 6 agosto scorso, evidenzia il tentativo di promuovere un dialogo costruttivo e collaborativo tra le parti. L’amministrazione straordinaria, secondo le richieste del governo regionale, avrebbe permesso una gestione più diretta e socialmente responsabile della Fondazione, favorendo un approccio orientato a garantire la continuità dei servizi.
Errori di comunicazione e responsabilità
Contrariamente alle dichiarazioni diffuse dalla proprietà della Fondazione, la Regione Lazio ha chiarito di essere un creditore e non un debitore. Infatti, tutte le prestazioni fornite dalla Fondazione sono state regolarmente remunerate secondo le tariffe nazionali. Questo ha sollevato interrogativi sul tentativo della proprietà di attribuire colpe esterne anziché affrontare le proprie responsabilità manageriali.
La Regione ha ribadito l’importanza di trovare un compromesso e di evitare il rischio di una vendita che non garantirebbe né la sicurezza dei posti di lavoro né la qualità dei servizi assistenziali. Alla luce di queste considerazioni, le autorità locali esprimono una ferma intenzione di collaborare con un progetto di gestione no-profit per scongiurare la vendita e mantenere l’integrità dell’istituto.
Un appello alla responsabilità
L’amministrazione regionale ha chiuso il suo comunicato con un rinnovato appello alla Fondazione a considerare attentamente tutte le opzioni disponibili, puntando a una gestione che riconosca l’importanza sociale e assistenziale del Santa Lucia. Con oltre 800 lavoratori e una comunità di pazienti nel limbo, è fondamentale trovare una via d’uscita che preservi il valore e il futuro dell’istituto senza cedere a dinamiche di mercato che potrebbero commodificare il servizio pubblico.
L’Ufficio Stampa della Regione Lazio ha reso ufficiali queste dichiarazioni, lasciando intravedere un contesto di attesa e monitoraggio riguardo agli sviluppi imminenti.