Ultimo aggiornamento il 6 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
Il concorso per il Masterplan dell’Ex Fiera di ROMA ha finalmente rivelato i suoi vincitori, portando una ventata di novità nella progettazione urbana della capitale. Questo progetto è stato avviato a seguito di un accordo tra Roma Capitale e il fondo Orchidea srl, finalizzato alla riqualificazione di un’area che, dopo anni di abbandono, verrà trasformata in una parte vitale della città. Con stanziamenti significativi e un’attenzione particolare alla sostenibilità, il futuro del complesso promette di restituire vitalità e servizi a un quartiere in fase di evoluzione.
Il contesto della riqualificazione dell’area ex fiera
Il complesso dell’Ex Fiera di Roma, approvato con una variante urbanistica nel 2020, è dislocato su un’area di oltre 44mila mq. Questa zona, nota come “ATO-R ex Fiera”, è destinata a subire una rilevante trasformazione. Infatti, l’80% della superficie disponibile sarà dedicato a nuove abitazioni, con specifiche destinazioni a housing sociale, così da rispondere alle esigenze di una crescente popolazione. Solo il 20% della superficie totale sarà destinato a funzioni non residenziali, inclusi servizi direzionali e spazi commerciali.
La riqualificazione non si limita dunque alla costruzione di nuove abitazioni, ma comprende anche la creazione di spazi pubblici, aree verdi e parcheggi, rispondendo così a una domanda diffusa di servizi e socialità. Con un budget di 80mila euro, il fondo Orchidea srl ha destinato 40mila euro alla proposta vincente e ha riservato altre somme alle migliori idee selezionate.
Il progetto vincitore: “La città della gioia”
Il progetto “La città della gioia“, sviluppato da Acpv Architects, Arup e altri partner, si è aggiudicato il primo premio del concorso. Ispirato dal noto romanzo di Dominique Lapierre, questo progetto mira a rivitalizzare il quartiere, integrando l’area riqualificata con tessuti urbani già esistenti e ponendo l’accento su sostenibilità e innovazione.
Una delle caratteristiche più emblematiche del masterplan è la previsione di un’area pedonale, che garantirà un miglioramento della qualità della vita per i residenti. La nuova area disporrà di due piazze pubbliche: la Piazza del Sole a nord e la Piazza degli Eventi a sud, spazi destinati a diventare luoghi di incontro e socializzazione. Anche la presenza di verde e servizi sarà massiccia, poiché si prevede che circa il 50% delle superfici sia progettato per aree verdi, aumentando così la permeabilità del suolo di circa 3.9 ettari.
In aggiunta, il progetto mira a creare un hub della conoscenza e della crescita consapevole, collaborando con l’Università di Roma Tre, per favorire scambi e interazioni tra giovani e professionisti del settore.
Altri progetti finalisti: creatività e progettazione innovativa
Oltre al vincitore, anche altri progetti hanno brillato per originalità e costruzione di idee. Il secondo posto è andato al progetto “Diagonali urbane” di Nemesi Architects, un intervento che valorizza le intersezioni e promuove qualità urbana e coesione sociale. Questo approccio mira a coniugare architettura e paesaggio, generando un sistema integrato che attraversa gli aspetti fondamentali del Masterplan.
Il terzo classificato, “Linfa Urbana” dell’architetto Andrea D’Antrassi, propone un ambiente incentrato sul benessere individuale, introducendo spazi per ragazzi e famiglie, percorsi ciclabili e pedonali. La filosofia che sostiene il progetto è quella di recuperare e valorizzare le preesistenze urbane come luoghi di socializzazione e incontro.
Anche gli altri progetti, come quello dell’architetto Giorgio Maria Tamburini e quello di Mario Cucinella Architects, hanno presentato visioni innovative per il futuro dell’area, con piani progettuali mirati a favorire la creazione di nuovi luoghi di interazione sociale e risparmio energetico e sostenibilità nell’uso degli spazi pubblici.
L’impatto atteso sulla comunità e sul territorio
Il progetto di riqualificazione dell’Ex Fiera di Roma rappresenta quindi un’importante opportunità per rinvigorire non solo l’area stessa ma anche la comunità circostante. La nascita di spazi pubblici ben connessi, con servizi adeguati e aree verdi, punta a stimolare un’interazione sociale più profonda, portando a una rivitalizzazione economica e culturale.
Le autorità municipali e i progettisti sono consapevoli che il progresso non è solo questione di cubatura edilizia, ma richiede di pensare anche alla vivibilità e alla flessibilità degli spazi. Il cambio di paradigma, da un’area trascurata a un quartiere vitale e integrato, è la prova tangibile che la visione progettuale può tradursi in un miglioramento concreto della qualità della vita. I lavori di demolizione e progettazione sono previsti per avviarsi in tempi rapidi, con l’obiettivo di iniziare i cantieri veri e propri nel 2026.