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Presidente Liguria Toti ai domiciliari per corruzione: rischio di inquinamento probatorio e reiterazione del reato

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso con l’accusa di corruzione. Nonostante ciò, la procura teme che il governatore possa ancora influenzare i testimoni da ascoltare e che possa reiterare i reati.

Secondo i pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde, ci sarebbe ancora il pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato. Hanno tempo fino a domani per depositare il loro parere e il gip deciderà entro venerdì.

Dopo le elezioni, il presidente Toti, tramite il suo legale, l’avvocato Stefano Savi, aveva presentato un’istanza per revocare la misura cautelare. Tuttavia, secondo Savi, “la celebrazione della tornata elettorale supera una delle motivazioni addotte per la misura cautelare”.

Le prossime elezioni in Liguria si terranno tra circa un anno e mezzo e riguarderanno il rinnovo del consiglio regionale. Tuttavia, “se si prendesse come riferimento tale futuro impegno politico – specifica Savi -, appare evidente che la sospensione dalla funzione di governatore legata alla misura cautelare andrebbe a configurarsi come una vera e propria decadenza, non prevista dalla legge”.

Per quanto riguarda il rischio di reiterazione del reato, “i fatti contestati non potrebbero che risultare episodici rispetto al numero di campagne elettorali affrontate e all’attività di raccolta fondi per finalità politiche”.

“Armatore Aponte convocato in procura come persona informata dei fatti”

Nelle prossime ore, l’armatore Gianluigi Aponte sarà convocato in procura come persona informata dei fatti. In passato, Aponte aveva minacciato Aldo Spinelli di denunciarlo, ma poi, secondo l’ipotesi degli inquirenti, si sarebbe messo d’accordo con il ‘rivale’ sulle spartizioni delle banchine portuali.

La discussione per l’appello davanti al Riesame presentato da Paolo Emilio Signorini contro la decisione del giudice di non attenuare la misura cautelare è stata fissata per il 28 giugno. Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova ed ex ad di Iren, difeso dagli avvocati Mario ed Enrico Scopesi, è l’unico attualmente in carcere.

Il caso giudiziario che ha coinvolto il presidente Toti e altri importanti esponenti politici e imprenditoriali della Liguria ha suscitato scalpore e preoccupazione nella regione. La procura sta lavorando per fare luce sui fatti e per garantire che la giustizia venga fatta. Tuttavia, il rischio di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato rimane alto, soprattutto se il presidente Toti dovesse essere rilasciato dalla misura cautelare. La decisione del gip sarà cruciale per il prosieguo delle indagini e del processo.

Francesca Monti

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