Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2023 by Redazione
Terzo giorno di votazioni in Egitto: al-Sisi si prepara alla conferma del terzo mandato
Oggi è il terzo e ultimo giorno di votazioni in Egitto per le elezioni presidenziali, che si prevede porteranno alla conferma del terzo mandato per Abdel Fattah al-Sisi. I seggi hanno aperto alle 9 ora locale e chiuderanno alle 19. L’affluenza alle urne è stata finora in crescita rispetto alle precedenti consultazioni, con una stima del 45% da parte della Commissione elettorale dopo due giorni di votazioni. Ciò significa che oltre 30 milioni di potenziali elettori si sono recati ai seggi su un totale di circa 67 milioni. Nelle elezioni presidenziali del 2018 e del 2014, l’affluenza è stata rispettivamente del 41% e del 47%, e in entrambe le occasioni al-Sisi ha vinto con il 97% dei consensi. Secondo Timothy Kaldas, vice direttore del Tahrir Institute for Middle East Policy, l’affluenza dipenderà da “quante risorse saranno destinate a corrompere o costringere le persone a partecipare”.
L’Egitto al voto in un contesto di tensione regionale
L’Egitto si trova ad affrontare le elezioni presidenziali in un momento di grande tensione economica e in un contesto regionale segnato dalla guerra nella vicina Striscia di Gaza. La guerra ha oscurato in parte l’attenzione sulle elezioni, poiché la causa palestinese è un argomento molto delicato per l’opinione pubblica egiziana. Il regime si trova quindi a dover bilanciare la sua fermezza nei confronti di Israele con l’alleanza strategica con lo Stato ebraico, senza essere visto come complice delle sofferenze dei palestinesi. La crisi di Gaza è stata al centro dell’unico comizio elettorale di al-Sisi, che ha sottolineato l’importanza di sostenere i palestinesi. Tuttavia, per molti egiziani, il voto sembra essere un non-evento, mentre le immagini della devastazione a Gaza dominano i media nazionali.
La crisi economica e le sfide per al-Sisi
L’Egitto si trova ad affrontare una grave crisi economica, con un crescente debito estero, una carenza di valuta forte e un’alta inflazione. Il paese sta lottando per far fronte a queste sfide, ma le politiche economiche del governo, insieme alla spesa pubblica in progetti infrastrutturali, stanno mettendo a dura prova le finanze dello Stato. La povertà è in aumento, le interruzioni di corrente sono frequenti e molti egiziani temono un’imminente svalutazione monetaria. Nonostante ciò, al-Sisi attribuisce i problemi economici agli shock esterni, come la pandemia e la guerra in Ucraina. Tuttavia, gli analisti sostengono che il controllo militare sull’economia e la massiccia spesa pubblica stanno contribuendo alla crisi.
Il processo elettorale e gli altri candidati
Queste elezioni presidenziali sono state organizzate in modo da dare una parvenza di democrazia, ma molti dubitano della loro regolarità. Al-Sisi si trova a competere con tre candidati, ma nessuno di loro sembra essere in grado di sfidarlo seriamente. Inoltre, il fatto che nessuno dei suoi sfidanti sia un militare ha portato molti egiziani a dubitare della loro forza. Le forze armate hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nella politica egiziana e sembra che non siano disposte a cedere il potere a un governo civile. Gli altri candidati sono Farid Zahran, del Partito Socialdemocratico di sinistra, Abdel-Sanad Yamama, rappresentante del Partito Wafd, e Hazem Omar, candidato del Partito Repubblicano Popolare. Tuttavia, tutti e tre i partiti hanno fatto parte del blocco pro-Sisi durante le ultime elezioni parlamentari.
In conclusione, il terzo giorno di votazioni in Egitto si avvia alla conferma del terzo mandato per Abdel Fattah al-Sisi. Le elezioni si svolgono in un contesto di tensione economica e regionale, con la guerra nella Striscia di Gaza che oscura parzialmente l’attenzione sul voto. L’Egitto affronta una grave crisi economica, ma al-Sisi attribuisce i problemi agli shock esterni. Il processo elettorale è stato organizzato in modo da dare una parvenza di democrazia, ma molti dubitano della sua regolarità. Gli altri candidati non sembrano essere in grado di sfidare seriamente al-Sisi, e le forze armate mantengono un ruolo di primo piano nella politica egiziana.