Ultimo aggiornamento il 22 Aprile 2024 by Giordana Bellante
Introduzione:
Un gruppo di quattro attiviste del movimento antispecista “Ribellione animale” ha presidiato ieri l’ingresso del circo della Pellerina a Torino, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico in coda sul tema dello sfruttamento animale nei circhi. Secondo il movimento, l’utilizzo di animali per il divertimento umano è inaccettabile, anche se le condizioni in cui sono tenuti vengono approvate dall’Asl. La maggioranza degli italiani, infatti, si dichiara contraria all’uso di animali nei circhi, come dimostra il sondaggio Bva-Doxa condotto nel settembre 2023.
La campagna Kimba – Ruggiti di Libertà
‘azione delle attiviste alla Pellerina di Torino si inserisce all’interno della campagna “Kimba – Ruggiti di Libertà”, cominciata il 1 febbraio con un’azione di disobbedienza in piazza del Popolo, a Roma. La campagna, che si ispira alla ribellione di Kimba, il leone scappato dal circo che lo teneva prigioniero lo scorso 11 novembre a Ladispoli, ha l’obiettivo di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi su tutto il territorio nazionale.
La richiesta al governo italiano
In qualità di movimento di Resistenza civile nonviolenta, “Ribellione animale” chiede al governo italiano di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi in tutta Italia. Inoltre, il movimento chiede che tutti gli animali attualmente costretti a esibirsi nei circhi italiani vengano liberati e reinseriti nel loro habitat naturale, ove possibile, oppure trasferiti in santuari per animali esotici, con spazi conformi alla loro etologia e in grado di provvedere ai loro bisogni.
Il sostegno del ministero della Cultura
Secondo “Ribellione animale”, ogni anno i circhi italiani ricevono un pieno sostegno dal ministero della Cultura, che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Il 23 maggio 2023, il ministro Gennaro Sangiuliano ha stanziato un assegno da 8,6 milioni di euro a favore delle attività circensi, incluse quelle che sfruttano animali non umani.
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Presidio antispecista alla Pellerina di Torino: attiviste contro lo sfruttamento animale nei circhi
Introduzione:
La lotta contro lo sfruttamento animale nei circhi si è fatta sentire ieri a Torino, dove quattro attiviste del movimento antispecista “Ribellione animale” hanno presidiato l’ingresso del circo della Pellerina. ‘obiettivo delle attiviste era quello di sensibilizzare il pubblico in coda sul tema dello sfruttamento animale nei circhi, un fenomeno ancora presente nel nostro Paese nonostante la crescente consapevolezza dell’opinione pubblica. Secondo il movimento, l’utilizzo di animali per il divertimento umano è inaccettabile, anche se le condizioni in cui sono tenuti vengono approvate dall’Asl. La maggioranza degli italiani, infatti, si dichiara contraria all’uso di animali nei circhi, come dimostra il sondaggio Bva-Doxa condotto nel settembre 2023.
La campagna Kimba – Ruggiti di Libertà
‘azione delle attiviste alla Pellerina di Torino si inserisce all’interno della campagna “Kimba – Ruggiti di Libertà”, cominciata il 1 febbraio con un’azione di disobbedienza in piazza del Popolo, a Roma. La campagna, che si ispira alla ribellione di Kimba, il leone scappato dal circo che lo teneva prigioniero lo scorso 11 novembre a Ladispoli, ha l’obiettivo di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi su tutto il territorio nazionale. La campagna si basa sulla disobbedienza civile come forma di lotta nonviolenta, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema dello sfruttamento animale nei circhi.
La richiesta al governo italiano
In qualità di movimento di Resistenza civile nonviolenta, “Ribellione animale” chiede al governo italiano di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi in tutta Italia. Inoltre, il movimento chiede che tutti gli animali attualmente costretti a esibirsi nei circhi italiani vengano liberati e reinseriti nel loro habitat naturale, ove possibile, oppure trasferiti in santuari per animali esotici, con spazi conformi alla loro etologia e in grado di provvedere ai loro bisogni. La richiesta del movimento si basa sul principio che gli animali non siano esseri a disposizione dell’uomo, ma esseri senzienti con propri diritti e bisogni.
Il sostegno del ministero della Cultura
Secondo “Ribellione animale”, ogni anno i circhi italiani ricevono un pieno sostegno dal ministero della Cultura, che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Il 23 maggio 2023, il ministro Gennaro Sangiuliano ha stanziato un assegno da 8,6 milioni di euro a favore delle attività circensi, incluse quelle che sfruttano animali non umani. Tale sostegno economico è visto dal movimento come un segnale di appoggio da parte delle istituzioni allo sfruttamento animale nei circhi, un segnale che “Ribellione animale” vuole contrastare con la propria campagna di sensibilizzazione e disobbedienza civile.
La posizione dell’opinione pubblica
La posizione dell’opinione pubblica sul tema dello sfruttamento animale nei circhi è sempre più critica. Secondo il sondaggio Bva-Doxa condotto nel settembre 2023, il 76% degli italiani è contrario all’uso di animali nei circhi. Tale dato dimostra come la consapevolezza sul tema sia in aumento e come la maggioranza degli italiani non consideri più accettabile l’utilizzo di animali per il divertimento umano. La campagna “Kimba – Ruggiti di Libertà” si inserisce in questo contesto, con l’obiettivo di sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema.
Le alternative ai circhi con animali
Esistono alternative ai circhi con animali, come i circhi contemporanei che utilizzano esclusivamente artisti umani, o i circhi che utilizzano tecnologie all’avanguardia per creare spettacoli coinvolgenti e innovativi. Tali alternative dimostrano come sia possibile creare spettacoli di intrattenimento senza sfruttare gli animali, rispettando la loro natura e i loro bisogni. “Ribellione animale” si impegna a promuovere tali alternative, con l’obiettivo di creare un mondo più giusto e rispettoso per tutti gli esseri viventi.
Il futuro della lotta contro lo sfruttamento animale nei circhi
La lotta contro lo sfruttamento animale nei circhi è ancora lunga e piena di ostacoli, ma la campagna “Kimba – Ruggiti di Libertà” rappresenta un passo importante verso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul tema. La campagna si basa sulla disobbedienza civile come forma di lotta nonviolenta, un metodo che ha dimostrato la sua efficacia nel corso della storia. Il futuro della lotta contro lo sfruttamento animale nei circhi dipende dalla volontà di ciascuno di noi di agire per un mondo più giusto e rispettoso per tutti gli esseri viventi.